Rifulga per tutti, radiosa e splendida, la Luce vera che illumina ogni uomo! Nelle case di ciascuno di voi, fratelli e sorelle amati, possa trovar posto un raggio dello splendore divino che nella nascita del Cristo ancora una volta accarezza le nostre anime. In questo Santo Natale siamo raggiunti dalla presenza del Dio-con-noi, non nella voce tonante di un Giudice, ma nella debolezza di un Infante.
Troppo forte risuona, fratelli e sorelle cari, l’eco orribile delle migliaia di innocenti morti nei conflitti mondiali, da quelli tristemente noti (Ucraina, Medio Oriente) a quelli ormai dimenticati (Messico, Yemen, Nigeria e molti altri). In essi, a causa dell’odio fratricida, innumerevoli bambini trovano la morte. Come contemplare la nascita del Salvatore, avvenuta in condizioni così precarie, senza pensare ai drammi subiti dalle vittime di queste inutili stragi? Mentre eleviamo incessanti preghiere al Principe della Pace affinché converta i cuori dei responsabili, continuiamo a fare eco alle parole di Papa Francesco che costantemente denuncia gli interessi internazionali dietro questi orribili conflitti. Il mondo, a partire da noi, si adoperi per una pace vera e duratura, unica via per tutelare la nostra famiglia umana e disegno profondo di Dio per il suo popolo.
Pur in questi sconvolgimenti, siamo chiamati a celebrare il Solenne Giubileo che il Santo Padre presto inaugurerà; egli ci chiama ad essere “Pellegrini di speranza”, annunciando a questo mondo in attesa la Buona Notizia del kerygma. Nella Bolla di indizione, Papa Francesco ci esorta a non lasciarci rubare la gioia, intimamente legata alla nostra fede.
La comunità cristiana perciò non può essere seconda a nessuno nel sostenere la necessità di un’alleanza sociale per la speranza, che sia inclusiva e non ideologica, e lavori per un avvenire segnato dal sorriso di tanti bambini e bambine che vengano a riempire le ormai troppe culle vuote in molte parti del mondo. Ma tutti, in realtà, hanno bisogno di recuperare la gioia di vivere, perché l’essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gen 1,26), non può accontentarsi di sopravvivere o vivacchiare, di adeguarsi al presente lasciandosi soddisfare da realtà soltanto materiali. Ciò rinchiude nell’individualismo e corrode la speranza, generando una tristezza che si annida nel cuore, rendendo acidi e insofferenti. (Spes non Confundit, 9)
La speranza cristiana non è un vuoto ottimismo o un atto di volontà, la vera Speranza nasce dalla certezza che Cristo ha sconfitto la morte, dunque chi sceglie di dimorare in Lui non ha nulla da temere. A noi cristiani è affidato il compito di annunciare, nella gioia delle nostre assemblee, nella serenità che riceviamo dalla preghiera, nella gratuità del nostro servizio ai piccoli, la bellezza di appartenere a Colui che vediamo nascere nell’indigenza, ma sappiamo regnare nella Gloria.
Giunga a voi tutti il più sincero augurio di un Natale ricco di speranza e della gioia che da essa promana. Auguri a chi vive nella solitudine questi giorni di festa, sappia di essere tra gli eletti dell’Altissimo; auguri a chi sente ormai lontano l’amore di Dio, possa aprire il cuore alla Sua dolce presenza; auguri a ad ogni uomo e donna di buona volontà, riceva la pace come promesso dagli angeli, nella Notte Santa. Auguri di Gioia piena.
Nardò, Natale del Signore 2024
+ Fernando FILOGRANA
Vescovo di Nardò-Gallipoli