L’allarme è scattato intorno alle 13.30 di domenica. Trump stava giocando a golf al suo club di West Palm Beach, in Florida. Era fra la quinta e la sesta buca quando un agente del Secret Service che lo precedeva ha individuato la canna di un fucile che sbucava dalla recinzione ed è intervenuto aprendo il fuoco, mettendo in fuga un uomo armato. I suoi colleghi, nel frattempo, hanno messo al sicuro Trump: si sono avventati su di lui e lo hanno coperto, protetti anche da cecchini con i treppiedi. In seguito l’uomo è stato arrestato.
Così, poco più di due mesi dopo gli spari al comizio di Butler (era il 13 luglio) Donald Trump è sfuggito a un nuovo attentato. Questa volta l’uomo armato non ha fatto in tempo a sparare, ma la notizia sconvolge comunque l’America a 50 giorni dal voto per le presidenziali del 5 novembre.
L’uomo fermato vicino al campo da golf di Trump è Ryan Wesley Routh, 58 anni. Nel suo passato ha una sfilza di precedenti penali, grandi e piccoli, lunga oltre 20 anni, e nel 2002 fu arrestato nel North Carolina quando aveva 36 anni per il possesso di una mitragliatrice, che la polizia allora, sulla scia degli eventi dell’11 settembre, classificò come “arma di distruzione di massa”.
I post di Routh sul sito di social media X hanno rivelato una propensione alla retorica violenta nelle settimane successive all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022. “Sono disposto a volare a Cracovia e ad andare al confine con l’Ucraina per fare il volontario, combattere e morire”, ha scritto. L’uomo fu intervistato dal New York Times nel 2023 per un articolo sugli americani che si offrono volontari per aiutare lo sforzo bellico in Ucraina. Routh, che non aveva alcuna esperienza militare, disse di essersi recato nel Paese dopo l’invasione della Russia e di voler reclutare afghani.
Mentre si scava nel passato di Routh infuria la polemica sull’efficienza del Secret Service, l’agenzia del governo federale degli Stati Uniti d’America controllata dal Dipartimento della Sicurezza Interna incaricata nella protezione dei Presidenti degli Stati Uniti, delle rispettive famiglie e dei capi di stato in visita negli Stati Uniti.
“Il fatto che un uomo armato sia riuscito a portare un fucile semiautomatico con un mirino telescopico così vicino all’ex presidente ha sottolineato quanti problemi urgenti siano rimasti irrisolti e quanto sia difficile per i Servizi Segreti rispondere a un clima politico imprevedibile e sempre più violento”, scrive il New York Times.
Michael Matranga, un ex agente dei servizi segreti che ha protetto il presidente Barack Obama, ha dichiarato che il Secret Service dovrebbe “prendere seriamente in considerazione la possibilità di dare all’ex presidente Trump lo stesso pacchetto o un pacchetto uguale a quello del presidente degli Stati Uniti” e ha definito gli incidenti “senza precedenti”. I parlamentari di entrambi gli schieramenti hanno lodato l’operato degli agenti, ma hanno promesso di sottoporre i vertici dell’agenzia, già in difficoltà, a un intenso interrogatorio sulla capacità del sospetto di posizionarsi vicino all’ex presidente.
Il presidente Biden ha dichiarato che il Secret Service deve essere messo in condizione di lavorare al meglio e ha chiesto al Congresso di rispondere in modo adeguato alle necessità dell’agenzia. Trump intanto non ha cambiato la sua agenda e continua la campagna elettorale.