Il Papa ha ricevuto una delegazione di rappresentanti eletti e di amministratori provenienti dal Sud della Francia, e li ha invitati ad attivare politiche per il coinvolgimento delle nuove generazioni nell’accoglienza ad anziani, persone, disabili, poveri e migranti, come per l’accompagnamento al fine vita con le cure palliative. In una regione-crocevia in cui realtà diverse sono destinate ad incontrarsi “sulla base dell’umanità”, e politica e religione si impegnano insieme per il bene comune
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
E’ urgente “offrire ai giovani un’educazione che li orienti verso i bisogni degli altri e sappia incentivare il senso dell’impegno”, perché “l’indifferenza uccide la sensibilità umana”, come anche sviluppare l’uso delle cure palliative per “accompagnare la vita al suo termine naturale”. In questo “politica e religione hanno interessi comuni e condivisi” e sono consapevoli del ruolo che devono “svolgere per il bene comune”. Sono gli inviti che Papa Francesco rivolge alla delegazione di rappresentanti eletti e di amministratori francesi provenienti dal Sud del Paese, ricevuti questa mattina in udienza.
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La Francia meridionale, crocevia di tradizioni
Nel salutare i suoi ospiti, il Papa sottolinea che “questo pellegrinaggio a Roma è un passo coraggioso e testimonia il vostro desiderio di tenere unite la vostra vita di credenti con quella di uomini e donne che occupano posizioni di responsabilità”. E ricorda che la loro regione, nella sua storia plurisecolare, “è stata teatro di avvenimenti che l’hanno plasmata, e sta a voi valorizzarli per trasmetterne l’eredità alle generazioni future”, ricordando gli artisti Frédéric Mistral, il poeta della Provenza, Alphonse Daudet e Marcel Pagnol, “che hanno saputo declinare i sapori provenzali nelle loro opere”.
La vostra regione, inoltre, è fortemente caratterizzata dalla dimensione mediterranea e si trova a un crocevia, dove confluiscono diverse influenze e tradizioni ma che dà anche origine a scontri che siete regolarmente chiamati a risolvere.
La sua vocazione, quindi, come ribadito da Francesco durante il suo viaggio a Marsiglia, nel settembre del 2023, è “essere un luogo in cui Paesi e realtà diverse si incontrano sulla base dell’umanità che tutti condividiamo e non di ideologie che separano la gente, che separano il Paese”.
Coinvolgere i giovani nel mondo reale
Il primo invito del Pontefice è a considerare oggi “l’urgenza di offrire ai giovani un’educazione che li orienti verso i bisogni degli altri” e incentivi il loro senso dell’impegno. Il giovane in crescita, sottolinea, “necessita di un ideale, perché è fondamentalmente generoso, è fondamentalmente aperto alle domande esistenziali”. Sbaglia infatti “chi pensa che i giovani non aspirino ad altro che a stare sul divano o sui social!”
Coinvolgere i giovani, coinvolgerli nel mondo reale, in una visita ad anziani o a persone disabili, una visita a poveri o a immigranti, questo li apre alla gioia dell’accoglienza e del dono, offrendo un po’ di conforto a persone rese invisibili da un muro di indifferenza. È curioso come l’indifferenza uccide la sensibilità umana: come uccide questo!
La verità sulla questione essenziale della fine della vita
Quindi Papa Francesco chiede ai rappresentanti politici del Sud della Francia di far sì che “il dibattito sulla questione essenziale della fine della vita possa essere condotto nella verità”. Accompagnando la vita al suo termine naturale “attraverso uno sviluppo più ampio delle cure palliative”.
Come sapete, le persone alla fine della vita hanno bisogno di essere sostenute da assistenti che siano fedeli alla loro vocazione, che è quella di fornire assistenza, sollievo pur non potendo sempre guarire. Le parole non sempre servono, ma prendere per mano un ammalato: prendere per mano, questo fa tanto bene e non solo all’ammalato, anche a noi.
Politica e religione, ruolo condiviso per il bene comune
Il Papa conclude esprimendo la sua gioia nel vedere che i suoi ospiti che hanno “responsabilità in campo economico e sociale”, si interessano al messaggio della Chiesa e si prendete il tempo per conoscerlo meglio, attraverso gli incontri previsti durante il loro pellegrinaggio. Perché, pur essendo distinte, “politica e religione hanno interessi comuni e condivisi, e a diverso titolo siamo tutti consapevoli del ruolo che dobbiamo svolgere per il bene comune”. Quindi cita la sua Enciclica Fratelli tutti, prima di pregare Dio “perché ispiri i vostri progetti e le vostre iniziative per il bene comune della vostra regione e di assistervi nella loro realizzazione”
La Chiesa desidera risvegliare le forze spirituali che rendono feconda l’intera vita sociale e voi potete contare sul suo aiuto.