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Addio a Quincy Jones, fu il grande artefice di “We are the world”

di Lorenzo Rossi

È morto il musicista, produttore musicale, compositore e arrangiatore Quincy Jones. Aveva 91 anni. Il suo lavoro gli ha fruttato 26 Grammy su 76 nomination e un Grammy Legend Award nel 1991. Ha vinto anche un Oscar umanitario Jean Hersholt nel 1995. Figura cardine del panorama musicale mondiale, è riconosciuto come uno dei più influenti e poliedrici produttori, arrangiatori e compositori del nostro tempo. La sua carriera, che attraversa oltre sette decenni, ha lasciato una traccia indelebile nella storia della musica pop, jazz, soul e R&B, facendo di Jones una leggenda vivente. Ma Jones rimane principalmente conosciuto al grande pubblico per aver prodotto l’album più venduto della storia, Thriller, di Michael Jackson, e per aver prodotto e diretto la grande canzone- evento “We are the world”, che mise insieme le star della canzone mondiale per combattere la fame nel mondo.  

Gli inizi e la scoperta del talento

Quincy Delight Jones Jr. nasce a Chicago il 14 marzo 1933. Cresciuto tra le difficoltà della povertà e della segregazione razziale, sviluppa presto un talento naturale per la musica. Da giovane, si trasferisce a Seattle, dove incontra Ray Charles, amico e compagno d’armi nella scena musicale locale. I due si spingono a vicenda verso traguardi sempre più alti, un’amicizia che rappresenta l’inizio di una carriera straordinaria.

Dopo aver vinto una borsa di studio per la prestigiosa Berklee College of Music di Boston, Jones decide di abbandonare gli studi per seguire il sogno di una carriera musicale, unendosi alla big band di Lionel Hampton come trombettista. Con il tempo, però, la sua inclinazione per gli arrangiamenti e la produzione emerge con forza, portandolo a collaborare con alcuni dei giganti del jazz, tra cui Duke Ellington e Count Basie.

Un pioniere nella produzione discografica

La carriera di Jones decolla negli anni ’60, quando diventa uno dei primi afroamericani a ricoprire un ruolo di rilievo in una major discografica. Grazie alla sua incredibile abilità di arrangiatore, Jones conquista il mondo della musica pop. È in questo periodo che compone colonne sonore per celebri film come The Pawnbroker (1964) e In Cold Blood (1967), segnando una svolta per i compositori di colore nell’industria cinematografica.

Negli anni ’70, Quincy Jones inizia a collaborare con artisti di grande fama come Aretha Franklin e Frank Sinatra. La sua produzione del classico album di Sinatra, Sinatra at the Sands (1966), è considerata un capolavoro della discografia jazz, con arrangiamenti che definiscono il suono orchestrale di quell’epoca.

La collaborazione con Michael Jackson

Il nome di Quincy Jones è però legato indissolubilmente alla figura di Michael Jackson, per cui produce tre album che definiscono una generazione: Off the Wall (1979), Thriller (1982) e Bad (1987). Thriller, in particolare, diventa l’album più venduto della storia, e il lavoro di Jones come produttore viene elogiato per la capacità di fondere elementi di pop, rock e funk, creando un sound universale. La collaborazione tra Jackson e Jones porta a risultati straordinari e trasforma entrambi in icone globali.

La carriera post-Jackson e l’impegno sociale

Con il passare degli anni, Quincy Jones continua a dedicarsi alla produzione musicale e a nuovi progetti. Negli anni ’80, gioca un ruolo centrale nel progetto umanitario We Are the World (1985), una canzone incisa a scopo benefico da un supergruppo di artisti. Quest’opera di beneficenza, volta a raccogliere fondi per l’Africa, diventa un inno universale di solidarietà e dimostra l’impegno sociale di Jones, che non si limita alla musica. Oltre ai suoi successi artistici, Jones è noto per il suo impegno nella promozione dell’educazione musicale e per il supporto a iniziative culturali rivolte ai giovani, convinto che la musica possa essere uno strumento di cambiamento sociale.

 





Dal sito Famiglia Cristiana

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