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Un “calcio” all’illegalità, a Corviale lo sport al servizio del sociale


Il quartiere romano ospita da circa 15 anni il progetto Calciosociale, associazione che opera in contesti giovanili ad alto rischio di devianza, proponendo un’attività educativa e pedagogica che coinvolge a 360 gradi i ragazzi e le loro famiglie. Il responsabile del progetto Massimo Vallati: “Subiti atti intimidatori e minacce, ma andiamo avanti con coraggio”

Gianmarco Murroni – Città del Vaticano

Comunità, diritti, libertà, appartenenza: sul retro delle maglie che indossano i ragazzi sul campo da calcio non ci sono i loro nomi, bensì i valori che li uniscono e li caratterizzano. Un modo per dire che i singoli sono importanti, ma solo giocando di squadra si ottengono i risultati, dentro e fuori dal terreno di gioco. E lo sport, spesso, può rappresentare una leva per cambiare il territorio, puntando sui giovani e sulla loro voglia di riscatto all’interno di un quartiere che lotta quotidianamente contro l’illegalità. È questo l’obiettivo di Calciosociale, l’associazione sportiva che ha sede nel quartiere romano di Corviale, dove porta avanti le sue attività educative e pedagogiche. Non senza difficoltà: “Viviamo in una zona in cui tante violenze bersagliano la nostra comunità. Gli ultimi mesi sono stati molto difficili: abbiamo subito minacce, la mia auto è stata data alle fiamme e alcuni criminali hanno cercato di entrare nella mia abitazione. È stato un attacco molto forte a chi cerca di portare una cultura della partecipazione, della legalità, della giustizia. A tante persone questo fa piacere, evidentemente ad altre crea un problema”. A parlare è Massimo Vallati, responsabile del progetto Calciosociale.

I ragazzi di Calciosociale

I ragazzi di Calciosociale

Le difficoltà del quartiere

A causa di questi episodi Vallati è costretto a vivere sotto scorta, ma ha deciso di non piegarsi alla criminalità e grazie al supporto di tante persone Calciosociale sta portando avanti numerosi progetti nel territorio. Proprio per sensibilizzare la comunità sui problemi del quartiere, ma anche sulle sue possibilità, lunedì 2 dicembre Calciosociale organizza una cena di raccolta fondi, per contribuire alla sopravvivenza del Campo dei Miracoli, la struttura polisportiva che comprende 2 campi da calcio e una palestra con tribune, usata per le diverse attività dell’associazione. “Stiamo chiamando imprenditori, fondazioni, persone che possono darci una mano ad andare avanti – spiega Vallati – In questo contesto è fondamentale anche il ruolo delle istituzioni, che ci supportano costantemente. Ci sono dei progetti per un sistema di videosorveglianza, un nuovo impianto di illuminazione. Cerchiamo di fornire i presupposti per ridare dignità a un territorio che per troppi anni è stato abbandonato”.

Ascolta l’intervista a Massimo Vallati

Speranza per i giovani

Vallati racconta che “il Campo dei Miracoli era un luogo abbandonato, in mano alla criminalità, ma in questi anni è stato totalmente riqualificato: oggi è un luogo in cui i ragazzi vengono a studiare, a giocare, fanno un percorso di educazione a 360 gradi. Cerchiamo di dare forza ed energia a tanti giovani che vivono momenti di fragilità. È una speranza per il futuro di coloro che abitano questo quartiere”. Per il fondatore di Calciosociale “è fondamentale, insieme allo sport, fare attività di formazione di cittadinanza attiva. I ragazzi possono giocare a calcio, anche a livello agonistico, e allo stesso tempo imparare a conoscere la Costituzione, possono fare un percorso sulla spiritualità, sulla legalità, sull’ambiente. Dove alcuni vedono soltanto un pallone, noi vediamo una possibilità di cambiamento”. Un cambiamento in cui lo sport è il protagonista principale, ma sono tante le attività parallele al campo: “Offriamo supporto psicologico, uno spazio di inclusione, organizziamo incontri e campi estivi. E poi coinvolgiamo i ragazzi in tornei di calcio sociale, con partite in campo e fuori dal campo, in cui si cerca di fare un percorso dentro di noi: un impegno per cambiare la nostra vita e, di conseguenza, cambiare il territorio che ci circonda”.  

I ragazzi di Calciosociale

I ragazzi di Calciosociale

Centro e periferie

E i piccoli semi di speranza e di cambiamento iniziano a germogliare: “Tante mamme e tanti anziani stanno scendendo nelle piazze di Corviale, la gente sta riacquisendo ottimismo e fiducia. Questo è quello che ci serve per ridare vitalità al quartiere”. Proprio sul rapporto tra periferia e centro città si gioca il cambiamento culturale della società. “Nelle periferie vivono l’80% degli abitanti di Roma, le periferie sono Roma e devono diventare i luoghi dell’innovazione sociale, cultuale, urbanistica. Noi abbiamo vinto 3 premi internazionali di architettura portando le aziende più innovative del Paese a sperimentare delle soluzioni dentro il Campo dei Miracoli. Dovremmo cancellare il termine periferia: le persone devono venire a Tor Bella Monaca o a Corviale perché ci sono belle iniziative, ci sono luoghi riqualificati di valore immenso che spesso non si trovano in altri quartieri considerati del centro”.



Dal sito Vatican News

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