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Maria Corina Machado: chi è la vincitrice del premio Nobel per la Pace

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l Comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2025 a María Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana, «per la sua lotta instancabile e non violenta a favore dei diritti democratici, della libertà e della dignità del popolo del Venezuela». La decisione è arrivata in un momento cruciale per il Paese sudamericano, attraversato da una profonda crisi economica e politica. Machado, da anni simbolo della resistenza al regime di Nicolás Maduro, diventa così la prima donna venezuelana a ricevere il più prestigioso riconoscimento mondiale per la pace.

Una vita contro la paura

Nata a Caracas nel 1967, ingegnere industriale di formazione, María Corina Machado ha cominciato il suo impegno civile oltre vent’anni fa, quando fondò l’organizzazione Súmate, dedicata alla trasparenza elettorale e alla difesa del voto libero. Da allora la sua carriera politica è stata segnata da coraggio e persecuzioni: arresti, inabilitazioni, campagne diffamatorie. Eletta deputata all’Assemblea Nazionale nel 2010, è stata rimossa dal Parlamento nel 2014 dopo aver denunciato le violazioni dei diritti umani durante le proteste popolari. Negli anni successivi è diventata il volto più riconosciuto dell’opposizione al chavismo, fondando il movimento Vente Venezuela e trasformandosi in una figura di riferimento per milioni di cittadini. Nel 2023 ha vinto con un risultato schiacciante le primarie dell’opposizione per le presidenziali, ma il governo l’ha dichiarata ineleggibile per 15 anni, impedendole di partecipare alle elezioni del 2024. Nonostante ciò, ha continuato a essere la principale voce di denuncia contro la repressione e le violazioni dei diritti civili.

Il significato del premio

Il riconoscimento del Nobel rappresenta un tributo alla sua perseveranza e alla sua scelta di non rispondere alla violenza con la violenza. Machado ha sempre sostenuto che la via alla democrazia venezuelana passa attraverso la mobilitazione civile, la trasparenza e la pressione internazionale, non attraverso la lotta armata. Nella motivazione, il Comitato Nobel ha sottolineato che il suo impegno «ha restituito speranza a un popolo stremato da anni di oppressione, mostrando che la forza morale può prevalere sull’autoritarismo». L’annuncio del premio è stato accolto con entusiasmo dall’opposizione venezuelana e da numerosi governi occidentali, che hanno interpretato il gesto come un segnale di sostegno alla causa democratica in America Latina. 

Dalla persecuzione al riconoscimento mondiale

Nel corso della sua carriera, Machado ha subito numerosi atti di intimidazione. È stata aggredita fisicamente durante manifestazioni pubbliche e ha vissuto periodi di isolamento forzato. All’inizio del 2025, per alcune ore, era stata trattenuta da agenti di sicurezza, episodio che aveva suscitato indignazione internazionale. Negli ultimi anni, il suo volto è diventato sinonimo di coraggio. Nel 2024 aveva già ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero del Parlamento Europeo e il Premio Václav Havel per i diritti umani del Consiglio d’Europa. Con il Nobel per la Pace, il suo percorso assume una dimensione universale.





Dal sito Famiglia Cristiana

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