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La nuova governance della San Paolo: una missione condivisa



Da sinistra, don Antonio Rizzolo, don Stefano Stimamiglio, don Giuseppe Musardo e don Roberto Ponti.

La nuova struttura di governance della San Paolo prende forma nel segno della continuità e della missione. Nel corso di un incontro ufficiale, il direttore generale della San Paolo e membro del consglio di amministrazione don Giuseppe Musardo, don Antonio Rizzolo, vicepresidente della San Paolo libri e amministratore unico della diffusione dei prodotti nonché direttore di Maria con te, il nuovo direttore generale dell’Apostolato, ovvero il direttore di Famiglia Cristiana don Stefano Stimamiglio e il superiore della Provincia italiana don Roberto Ponti hanno delineato il nuovo assetto organizzativo e le sfide future del gruppo editoriale, riaffermando il valore della missione paolina e il ruolo centrale della comunità di lavoratori e collaboratori. Con loro anche don Vincenzo Vitale, direttore di Credere e nuovo direttore editoriale del gruppo e don Giuseppe Lacerenza, amministratore unico della Periodici San Paolo srl e St Pauls International srl.

Le parole di don Antonio Rizzolo: un impegno per il futuro

Aprendo l’incontro, don Antonio Rizzolo ha condiviso una riflessione sulla sua esperienza e sul nuovo incarico: “Sono sempre stato di umore grave, un accumulatore di cariche, perché bisognava affrontare tante cose. Ora ho l’opportunità di concentrarmi su un ambito specifico”. Ha quindi annunciato il suo nuovo ruolo, che lo vedrà impegnato in modo particolare nell’area libri come Amministratore unico di Isp e di Cucina San Paolo, oltre che come Vice Direttore editoriale dell’area libri, affiancando Bossa Maduro.

Pur assumendo questi nuovi compiti, don Antonio ha sottolineato la sua continuità nell’ambito di cui fa parte da tempo, mantenendo la direzione di Maria Conté e la presidenza di Cisfe. “Nonostante l’aumento delle cariche, spero di poter svolgere al meglio il compito affidatomi”, ha dichiarato, soffermandosi su tre principi chiave che ritiene fondamentali per il futuro del gruppo.

Il primo principio è quello della sussidiarietà: “Se ognuno fa bene la sua parte, l’insieme ne trae beneficio. Questo è un invito per tutti voi: continuare a dare il meglio di voi stessi”. Il secondo è la necessità di una visione d’insieme, sottolineando che la San Paolo è un unico gruppo editoriale con molteplici aree e realtà che devono operare in sinergia. Infine, il terzo principio riguarda la missione: “Noi chiamiamo la nostra attività ‘postulato’, un termine che in latino si traduce con ‘missio’. La nostra missione non è solo produrre libri, ma annunciare la buona notizia: Dio è amore”.



Don Stefano Stimamiglio: una missione condivisa

Don Stefano Stimamiglio ha poi preso la parola, condividendo la visione espressa da don Antonio e sottolineando l’importanza del lavoro di squadra. Ha ricordato la sua esperienza giovanile nella pallavolo e come lo sport gli abbia insegnato la disciplina e il valore del lavoro collettivo: “Il gioco di squadra si realizza fin da quando si entra in una congregazione religiosa, dove si condividono vocazione e missione”.

Ha poi evidenziato le sfide che attendono la San Paolo, in particolare dal punto di vista geopolitico e tecnologico: “Viviamo in un mondo in rapida trasformazione, e come gruppo editoriale dobbiamo essere pronti ad affrontare questi cambiamenti con spirito innovativo e con un forte senso di responsabilità”. In questo contesto, ha richiamato il concetto di sinodalità, un cammino di collaborazione tra religiosi e laici che rappresenta una delle sfide più importanti per la Chiesa e per la San Paolo.

Don Roberto Ponti: il nostro gruppo è orientato al futuro

Don Roberto Ponti ha chiuso l’incontro ribadendo il valore della missione paolina e il ruolo fondamentale dei collaboratori laici. Ha raccontato un episodio significativo avvenuto ad Alba, luogo di origine della congregazione, dove ha incontrato un giovane sacerdote che ha saputo trasmettere il carisma paolino a un gruppo di ragazzi. Questo esempio, secondo don Roberto, dimostra che la proposta della San Paolo ha ancora una grande forza propositiva, anche tra i più giovani. «Abbiamo una grande potenzialità», ha affermato. «Dobbiamo lavorare sui contenuti, curandoli e trasmettendoli nel modo giusto. E poi sulla formazione, che è essenziale per costruire un gruppo coeso e capace di affrontare le sfide del futuro».

L’incontro si è concluso con un ringraziamento a tutti i presenti e con una preghiera per Papa Francesco. «Grazie per il vostro supporto e per la vostra missione. Continuiamo insieme su questo cammino».





Dal sito Famiglia Cristiana

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