Il nutrizionista Giorgio Calabarese.
Dal pomeriggio del 7 maggio lo Spirito Santo guiderà i cardinali del Conclave nella scelta del nuovo pontefice: 133 uomini chiusi dall’alba al tramonto nella cappella Sistina, impegnati in riflessioni, trattative, decisioni, preghiera. Uno sforzo mentale, psicologico, emotivo e diplomatico non indifferente, che andrà sostenuto con il giusto nutrimento, non solo dell’anima. Ma esiste un cibo dello spirito? «Credo proprio di sì», risponde il nutrizionista Giorgio Calabrese. «Attraverso Gesù Cristo, il Padre Eterno ci ha indicato i due cibi dell’anima: il pane e il vino. Fondamentali per la nostra tavola, sia i carboidrati (pane, pasta, riso) sia il buon vino (un bicchiere) non devono mancare nell’alimentazione. Mai in quantità eccessive, ma devono esserci». Ed è proprio Giorgio Calabrese, docente di dietoterapia all’Università del Piemonte orientale, a descriverci la dieta dei cardinali, in attesa dell’Habemus papam.
Di che cosa avranno bisogno i cardinali, dal punto di vista nutrizionale, per sostenere i giorni del Conclave?
È un momento altissimo spiritualmente, dove lo stress è umanamente inevitabile. L’alimentazione è una necessità umana imprescindibile per affrontare giorni – non sappiamo quanti – di dialoghi e confronti, resi ancora più difficili dalla chiusura al mondo esterno, lontani dai clamori del mondo mediatico. Tenendo conto che i cardinali sono tutti in età matura, occorrono alimenti semplici, sani e poco elaborati, senza intingoli di sorta, ma piatti bilanciati e salutari, soprattutto sobri e privi di eccessi.
La fatica sarà soprattutto mentale: quali cibi mettere in tavola per affrontarla?
Lo sforzo richiesto nei prossimi giorni sarà di tipo psicologico e mnemonico. Per sostenerlo sono indispensabili i carboidrati, quindi alimenti “a pronta presa”, in grado di fornire energia che l’organismo possa utilizzare immediatamente.
Partiamo dalla colazione: niente menù internazionale, allora…
Direi di no. Anche se i cardinali provengono da tutto il mondo e la maggior parte di essi sarà abituata a una prima colazione salata, si tratta di un pasto da sconsigliare in questa circostanza, perché troppo ricco di grassi. Quindi niente uova con il bacon. La giornata dovrebbe iniziare con un tè o un caffè, oppure un bicchiere di latte o uno yogurt, il tutto associato a carboidrati complessi come fette biscottate o pane tostato, con un velo di marmellata o miele. Va bene anche un frutto di stagione. Sono cibi che hanno la capacità di rendere subito veloce ed efficiente il cervello, esigenza primaria per i membri del Conclave.
A pranzo meglio un piatto unico o un menù completo? Bisognerà evitare l’abbiocco pomeridiano…
Certo, la giornata è intensa, con due scrutini al mattino e due al pomeriggio. Perciò il pranzo dovrà essere facilmente digeribile, ma allo stesso tempo saziante e appagante per il palato. Anche qui i carboidrati sono fondamentali: in tavola ci saranno sempre pasta o riso, ma sarà il condimento a fare la differenza. I sughi dovranno essere leggeri (pomodoro fresco, verdure o un ricciolo di burro messo a crudo). Ottima anche l’associazione con i legumi (piselli o ceci) che fa della prima portata un piatto completo, ricco anche di proteine.
E se qualcuno volesse anche il secondo?
Nessun problema: serviranno carne bianca (pollo, tacchino, vitello o agnello) o del pesce, non solo bianco o azzurro, ma anche salmone fresco, ricco di grassi omega 3. Questi ultimi sono fondamentali per dare al cervello il necessario rifornimento di quelle sostanze che rendono rapida l’operatività intellettuale. Oserei dire che il cibo della trattativa sono proprio gli omega 3!
Il tutto accompagnato da un contorno di verdure, rigorosamente di stagione…
Certo, ma non è solo importante che sia fresca, la verdura sarebbe meglio consumarla cotta (al vapore, alla piastra o al forno) perché più digeribile. Meglio evitare le insalate, che affaticano lo stomaco. E come condimento, olio extravergine d’oliva.
La cena dovrà essere più leggera?
Leggera sì ma saziante. Fino a quando il nuovo Papa non sarà eletto, anche il dopo cena prevederà dibattiti e confronti, perciò sarà richiesta ancora concentrazione e massima lucidità. Il menù serale quindi potrebbe prevedere minestroni o passati di verdura, con riso o pasta, che danno energia, non appesantiscono ma allo stesso tempo tolgono il senso di fame. Come secondo si potrà associare del formaggio fresco (stracchino, mozzarella o robiola) oppure del prosciutto cotto magro o della bresaola poco salata, sempre con contorno di verdure grigliate.
Le giornate saranno lunghe, concediamo gli spuntini?
Gli spuntini sono importantissimi. Meglio a base di frutta secca a metà mattina (fonte di energia, ricca di grassi buoni e amica del tono dell’umore), mentre a metà pomeriggio consiglierei della frutta fresca, uno yogurt alla frutta o un tè freddo al limone.
Passiamo ai cibi “banditi” dalla dieta dei cardinali. Gli asparagi per esempio…
Diciamo che asparagi e cipolle sarebbero da evitare perché stimolano la diuresi e ciò potrebbe creare disagio. Esclusi dal menù anche i fritti, la carne rossa e tutti gli alimenti che rallentano la digestione e sono nemici della circolazione.
Quindi no ai superalcolici, ma il vino è ammesso invece…
È sempre una questione di misura. Un bicchiere di vino a pasto è concesso, magari privilegiando il bianco a pranzo e il rosso durante la cena.
E con le porzioni come si regoleranno i cuochi?
Dovrebbero limitare le quantità. Quella del Conclave è una situazione di prolungata sedentarietà, in cui i partecipanti non bruciano quasi nessuna caloria nell’intera giornata. Ciò significa che invece dei classici 80 grammi di pasta, l’ideale sarebbe consumarne 60.
Ma uno strappo si potrà fare, magari con il dessert?
Direi di sì, soprattutto se le fumate nere durassero per più giorni. Anche per sostenere il morale dei cardinali e smorzare la tensione, credo che il “peccato di gola” sia perdonabile. Evitando dolci molto grassi e pesanti, andrà bene una fetta di crostata di frutta oppure – ancora meglio – un quadretto di cioccolato fondente a fine pasto: stimola la produzione di serotonina ed endorfine, ormoni del buonumore, e riduce lo stress.