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Il sorriso di una divisa diversa: riflessioni da una poltrona speciale

L’intervista della nostra Francesca Fiocchi ad Adriana, affetta da un tumore al seno, ha suscitato un grande interesse sui social. Dopo la pubblicazione dell’intervista Adriana si è imbattuta in molti lettori che stanno affrontando una lotta e una sfida simile alla sua. Si è creata una piccola comunità di speranza. Il suo ottimismo ha ispirato chiunque stia affrontando un tumore, come è accaduto a lei, o qualsiasi altra malattia. Per questo abbiamo deciso di affidarle un diario dedicato a tutti coloro che vivono la sua stessa esperienza. Buona lettura; e a tutti coloro che la leggeranno auguriamo un bellissimo lieto fine. Buon Natale dalla vostra Adriana!

per scrivere ad Adriana: adritosca@gmail.com    vi risponderà con gioia

di Adriana Tosca

… Limoni, acqua mineral e naturale, dadi vegetali, vino ( la mia coccola… )
Sto scrivendo la lista della spesa e mi fermo a riflettere.
C’è chi non rinuncia alla cioccolata, ai primi piatti succulenti, alle torte, a mangiare carne e formaggi, al rito dell’aperitivo dopo il lavoro, ad andare in palestra, a un viaggio all’anno, a fare shopping, alle scarpe con i tacchi, a rifarsi le unghie, ad andare dal chirurgo plastico, a fare i weekend fuori porta, ad andare al cinema o a teatro…
A me è rimasto il vino.
Potrei rischiare di diventare un’alcolista? Forse, tutto può essere, tutto può diventare qualcos’altro! Come il mio tumore. È cambiato e ancora cambierà ma in entrambi i casi sarebbe un sopravviuvere alle rinunce.
Stamattina ero in ospedale per la mia dose di “veleni salvifici” e mentre cercavo di sistemarmi su quella poltrona infernale e di resistere ai dolori, è entrata un’inserviente per svuotare i cestini. L’ho notata perchè indossava una divisa diversa, il viso pallido, nessuno le ha rivolto un saluto, mi ha guardata perchè ero l’unica non seduta composta e…mi ha sorriso con estremo imbarazzo. Non perchè ero seduta scomposta ma perchè ha percepito la mia sofferenza e si è intenerita … In quel momento sarei voluta sprofondare.
Stava per andarsene e improvvisamente ho cercato di attirare la sua attenzione dicendole : «Finalmente una Signora che sorride!».
«Le altre non lo fanno?».
«No».
E ho ricambiato il sorriso.Far sentire le persone importanti basta poco. In fondo, forse, chissà, il mio calvario non è peggiore del suo…
Ma Lei mi ha regalato un sorriso. Chi indossa un camice o una divisa diversa molto spesso non è capace di farlo! Perchè occupati a fare cose più importanti??? Quanto tempo ci si impiega a sorridere? Meno di due secondi.

 





Dal sito Famiglia Cristiana

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