Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

World Press Photo, premiata la foto di un bimbo amputato di Gaza

Il premio 2025 alla fotografa palestinese Abu Elou per lo scatto che ritrare Mahmoud Ajjour, bambino di nove anni gravemente ferito a Gaza. Si era voltato per incitare la famiglia a proseguire, quando un’esplosione gli ha portato via le braccia. Ora si trova in Qatar, dove sta imparando a giocare con il telefono, scrivere e aprire le porte usando i piedi

Vatican News

Lo scatto che ritrae Mahmoud Ajjour, bambino palestinese di nove anni con le braccia amputate, è la foto dell’anno del World Press Photo. La fotografia è stata realizzata per il quotidiano «New York Times» dalla fotografa palestinese Samar Abu Elou, a sua volta costretta a lasciare la Striscia di Gaza per via della guerra.

Provare a ripartire a Doha

Samar ora vive nello stesso complesso residenziale di Mahmoud, a Doha, dove ha documentato le storie di alcuni dei pochi palestinesi gravemente feriti che, come lui, sono riusciti a uscire dalla Striscia per ricevere cure mediche. Mahmoud è rimasto gravemente ferito nel marzo 2024, mentre fuggiva da un attacco israeliano a Gaza City. Si era voltato per incitare la famiglia a proseguire, quando un’esplosione gli ha portato via le braccia. L’intera famiglia è stata evacuata in Qatar dove, dopo un intervento medico, Mahmoud sta imparando a giocare con il telefono, scrivere e aprire le porte usando i piedi.

I bambini amputati e la brutalità della guerra

La guerra a Gaza ha colpito in modo sproporzionato i minori: secondo le stime dell’Onu, a dicembre 2024 Gaza contava il più alto numero pro capite di bambini amputati al mondo. “Questa è una foto silenziosa che parla con forza: racconta la storia di un singolo bambino, ma anche di una guerra più ampia, le cui conseguenze si estenderanno per generazioni”, ha dichiarato la direttrice esecutiva di World Press Photo, Joumana El Zein Khoury, “Scorrendo il nostro archivio, nel 70° anno di World Press Photo, mi trovo davanti a troppe immagini come questa – ha dichiarato la direttrice – . Sono profondamente grata ai fotografi che, nonostante i rischi personali e il peso emotivo, scelgono di documentare queste storie, permettendoci di comprendere, sentire empatia e trovare la motivazione per agire. Guardando ai prossimi 70 anni, World Press Photo continuerà a stare al fianco dei fotografi che rischiano tutto per mostrarci la verità”. 



Dal sito Vatican News

Visualizzazioni: 5
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy