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Usa-Ucraina, siglata l’intesa sui minerali e sugli investimenti per la ricostruzione

Dopo numerosi tentativi, rimandi, attese e battute d’arresto, che hanno creato tensioni, malumori e messo a rischio i rapporti fra Stati Uniti e Ucraina, Washington e Kyiv hanno raggiunto un’intesa. I due Paesi hanno formalizzato un accordo bilaterale che riguarda lo sfruttamento dei minerali e delle terre rare ucraine, collegando il sostegno militare a Kyiv ad un piano per la ricostruzione economica a lungo termine e all’accesso degli investitori ai cosiddetti minerali critici. L’accordo, che dovrà essere sottoposto al voto del Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, per essere tramutato in legge, è soltanto il primo di una serie di accordi simili che dovranno essere approvati.

Come ha spiegato nel suo discorso alla nazione il presidente Volodymyr Zelensky, l’intesa sui minerali è il frutto dell’incontro definito storico fra lui e il presidente Usa Trump nella Basilica di San Pietro, in occasione del funerale di papa Francesco, offre pari benefici agli Usa e all’Ucraina e crea l’opportunità per investimenti significativi in Ucraina con l’istituzione di un recovery fund, un fondo per la ripresa e la ricostruzione del Paese a seguito dell’invasione russa e della guerra che va avanti da oltre tre anni. Come ha spiegato Zelensky, il fondo vuol dire un lavoro congiunto fra Ucraina e Stati Uniti, fondato su termini equi, che permette a entrambi i Paesi di guadagnare nella partnership. L’Ucraina, inoltre, manterrà il pieno controllo del sottosuolo, delle infrastrutture e delle risorse naturali. 

L’intesa siglata riguarda l’estrazione e lo sfruttamento dei cosiddetti Critical raw materials le materie prima critiche utilizzate in modo particolare nella transizione energetica e nelle tecnologie digitali e per questo molto ricercate –, si basa su una lista di quasi 60 risorse minerarie – come uranio e litio, oltre a oro e platino – e comprende anche i combustibili fossili come petrolio e gas naturale. Nessuna menzione, invece, per la centrale nucleare di Zaporizhzhia – la più grande d’Europa – che dall’inizio della guerra è occupata dalle forze di Mosca.

L’accordo sui minerali non prevede garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti verso l’Ucraina, ma il segretario americano al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato in conferenza stampa: «Questo accordo segnala chiaramente alla Russia che l’amministrazione Trump è impegnata in un processo di pace centrato su un’Ucraina libera, sovrana e prospera a lungo termine». Bessent ha inoltre sottolineato che l’accordo non permetterà «a nessuno Stato o soggetto che abbia finanziato o sostenuto la macchina bellica della Russia» di trarre profitto dal processo di ricostruzione dell’Ucraina.

(Foto Ansa: Donald Trump e Volodymyr Zelensky)





Dal sito Famiglia Cristiana

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