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Usa in pressing su Mosca e Kyiv: “Soluzione di pace duratura in 100 giorni”

L’Amministrazione americana intensifica le dichiarazioni per spronare le parti a un avvicinamento. La firma dell’accordo tra Washington e Kyiv sulle cosiddette “terre rare” è considerata un segnale di volontà di sedersi a un tavolo e trattare. Secondo il presidente ucraino Zelensku, è stato “il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico”

Francesco De Remigis – Città del Vaticano

I tasselli del puzzle di una pace possibile tra Ucraina e Russia si vanno via via componendo. Ieri la notizia della firma dell’accordo per lo sfruttamento da parte degli Usa delle cosiddette “terre rare”, firmato con le autorità di Kyiv. Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è stato il primo frutto dello “storico” confronto con Donald Trump in Vaticano, e apre una fase nuova. L’intesa sulle aree minerali, che il Parlamento ucraino dovrebbe ratificare rapidamente, prevede infatti la presenza degli Stati Uniti nell’area, in un perimetro che Zelensky ha definito “davvero equo”, annunciando inoltre ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. L’accordo garantisce l’accesso privilegiato statunitense ai nuovi progetti di investimento per sviluppare le risorse naturali ucraine, inclusi alluminio, grafite, petrolio e gas naturale.

La Casa Bianca: “Vera svolta in tempi brevissimi”

Il vicepresidente americano, J. D. Vance, ha invitato le leadership dei due Paesi in conflitto a “trovare una via di mezzo”, rispetto a quanto chiesto finora dalle parti, per giungere entro cento giorni a un accordo di pace. La Casa Bianca sta negoziando una “soluzione duratura”, ha spiegato Vance, andando poi in pressing per far sì “che ciascuna delle due avanzi una proposta”. Russia e Ucraina “si sono avvicinate, ma sono ancora distanti”, è il messaggio inviato attraverso il canale Fox News dal segretario di Stato americano, Marco Rubio. “È necessaria una vera svolta in tempi brevissimi”, ha sottolineato il capo della diplomazia americana che, dopo l’allontanamento di Mike Waltz sta ricoprendo ad interim il ruolo di consigliere per la Sicurezza nazionale americano, altrimenti il presidente Trump “potrebbe riconsiderare il ruolo di mediazione degli Stati Uniti”.

Sul campo nuovo scambio di accuse sui droni 

Sul campo si continua a combattere. Nella notte, alcuni droni della Federazione hanno colpito su Zaporizhzhia, secondo le autorità ucraine. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha registrato 196 scontri tra forze di Mosca e quelle di Kyiv nella giornata di ieri, la maggior parte nella direttrice di Pokrovsk, nell’oblast’ di Donetsk, a est del Paese, dove i russi avrebbero lanciato il maggior numero di assalti (85). Più a sud-ovest, in direzione di Novopavlivka, gli ucraini affermano di aver subito sedici offensive russe. Attacchi anche in direzione della città di Lyman, dalla quale sono ancora lontani, e dieci volte in direzione di Toretsk, riferiscono gli ucraini. Dal canto suo, la Russia ha detto che nella notte le forze ucraine hanno lanciato un massiccio attacco con oltre cento droni sulla Crimea, annessa alla Russia; 89, precisa il ministero degli Esteri sul suo canale Telegram, i velivoli senza pilota abbattuti dalle difese russe sulla penisola e 23 sul Mar Nero. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato inoltre che responsabili dell’attacco al mercato di Oleshky, nella regione di Kherson, saranno puniti.



Dal sito Vatican News

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