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Ucraina, notte di combattimenti nella Crimea occupata



Diverse esplosioni sono state avvertite nella Crimea, dove un deposito petrolifero è andato a fuoco. Un attacco russo si è verificato nella regione di Sumy, mentre l’esercito di Kyiv ha perso almeno 200 uomini nelle ultime 24 ore

Roberta Barbi – Città del Vaticano

È in fiamme un deposito di carburanti a Feodosia dopo un attacco russo con droni avvenuto questa notte che fortunatamente non avrebbe causato né morti né feriti; sempre nella Crimea occupata esplosioni e spari sono stati uditi vicino alla base aerea di Saki, Novofedorivka e nel distretto di Sinferopoli. Droni russi all’attacco anche nel nordest della regione di Sumy e poi a Kharkhiv, Poltava e Chernigov. Sul fronte opposto, i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto ventuno veicoli aerei ucraini senza pilota sul Paese, dodici dei quali sono stati abbattuti sopra la Crimea. Infine, il Ministero della Difesa russo fa sapere che ammontano a circa 200 nelle ultime ventiquattr’ore le perdite di uomini tra le fila dell’esercito ucraino nella regione di Kursk.

Ucciso in battaglia dissidente russo

Durante i combattimenti in Ucraina, è morto Ildar Dadin, l’oppositore russo che era stato imprigionato e torturato in Siberia per aver manifestato contro il presidente Putin e che si trovava in prima linea sul fronte di Kharkhiv, al fianco delle forze ucraine, col nome di battaglia Gandhi. Dadin era stato condannato nel 2015 a due anni e mezzo di carcere in Russia per aver organizzato proteste contro le autorità; detenuto in un campo di prigionia particolarmente duro, nel 2016 aveva poi denunciato in una lettera ai media le torture e le umiliazioni cui era stato sottoposto durante la detenzione.

La crescita degli armamenti

Sono arrivati a destinazione i primi caccia F-16 olandesi diretti in Ucraina: lo fa sapere sui social il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Ruben Brekelmans, all’indomani di una visita lampo a Kharkhiv dove ha potuto constatare in prima persona i danni degli attacchi aerei russi: “Il resto dei 24 jet previsti, sarà consegnato nei prossimi mesi”, ha scritto. Intanto, secondo un’indiscrezione della stampa tedesca, la Nato chiederà agli alleati di fornire un numero significativamente maggiore di truppe e armi per proteggersi dalla Russia, dal 2022 considerata la minaccia più significativa e immediata per la sicurezza.     



Dal sito Vatican News

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