È un record. A suo modo storico. Stando alle stime pubblicate il 24 aprile dal Sipri, l’autorevole Istituto internazionale di ricerche sulla Pace di Stoccolma, l’anno scorso, nel mondo, i Governi hanno aumentato del 3,7% complessivo, in termini reali, i finanziamenti per le forze armate e per l’acquisto di sistemi d’arma.Trainate dalle crisi che affliggono il pianeta (l’invasione russa dlel’Ucraiana, le tensioni crescenti tra Cina e Taiwan, ma anche le tante guerre africane), nel 2022 le spese militari hanno raggiunto, complessivamente, i 2.204 miliardi di dollari.
Secondo i dati diffusi il 24 aprile la spesa militare degli Usa è aumentata dello 0,7%, raggiungendo gli 877 miliardi di dollari: gli Stati Uniti restano di gran lunga al vertice della classifica, con il 39% della spesa militare globale (3 volte maggiore del Paese al secondo posto, la Cina). Pechino ha aumentato la propria spesa militare per il 28° anno consecutivo (+4,2% a 292 miliardi di dollari) raggiungendo il 13% della quota globale. A causa del conflitto sul territorio ucraino iniziato con l’invasione decisa da Putin si stima che la spesa militare della Russia sia cresciuta del 9,2% nell’ultimo anno, raggiungendo gli 86,4 miliardi di dollari (terzo Stato al mondo). L’Ucraina è entrata per la prima volta nella top 15 (all’11° posto) a causa di un enorme aumento del 640% della propria spesa militare.
Il Sipri segnala una riduzione della spesa militare italiana che invece non è riscontrabile nei dati di dettaglio sempre in crescita elaborati dall’Osservatorio sulle spese militari Mil€x (e nemmeno da quelli NATO, per i quali vi è una sostanziale stasi). Nel 2022 la spesa militare europea è aumentata del 13%, il più grande incremento annuale nella regione nel periodo successivo alla guerra fredda. La spesa totale di tutti i 30 membri della NATO ammonta a 1.232 miliardi di dollari nel 2022, pari al 55% della spesa complessiva.
L’India ha aumentato la propria spesa militare del 6 per cento quasi quanto il Giapppone (+5,9%). L’Arabia Saudita ha registrato + 16%, superando in graduuatoria Regno Unito (+3,7%), Germania (+2,3%) e Francia (+0,6%). In Africa il balzo in avanti più rilevante è dell’Etiopia.