Le isole del Pacifico appaiono devastate, con ampie fasce di territorio coperte di cenere, a tre giorni dall’eruzione vulcanica e dallo tsunami che ne è derivato. Si preparano i primi interventi umanitari
Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Sono almeno tre le vittime del devastante tsunami causato dall’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga Hunga Ha’apai a Tonga, il 15 gennaio scorso. Si tratta di una donna britannica, una donna di 65 anni di Mango Island e un uomo di 49 anni di Nomuka Island che vanno a sommarsi ai due morti registrati in Perù in seguito allo tsunami generato dal sisma. Il governo di Tonga ha ordinato il dispiegamento di due navi militari che dovrebbero per portare aiuti umanitari ad alcune delle zone più colpite e più difficili da raggiungere per la distruzione della costa e il denso strato di cenere che ha coperto il territorio composto da 169 isole e abitato da 105.000 persone.
Il soccorso delle navi per aiuti umanitari
Due navi sono state messe a disposizione anche dalla Marina neozelandese: salpate oggi e cariche di aiuti umanitari per Tonga, dove dovrebbero arrivare venerdì, mentre l’Australia ha un’altra nave pronta con aiuti di emergenza, compresi 250.000 litri di acqua potabile e un impianto di desalinizzazione. Infatti è stato soprattutto l’approvvigionamento idrico ad essere gravemente colpito dalla cenere vulcanica, secondo le dichiarazioni del governo, e lo dimostrano le immagini aeree registrate dai voli di ricognizione dell’aeronautica neozelandese che mostrano un paesaggio simile a quello lunare.
L’aiuto dell’Unicef
In prima linea anche le Ong nternazionali. In un comunicato l’Unicef Pacifico ha fatto sapere che è pronto a lavorare insieme al governo di Tonga e ai suoi partner per garantire un supporto salvavita urgente alle famiglie e ai bambini in seguito sia all’eruzione vulcanica che allo tsunami. “Siamo pronti a fornire supporto umanitario”, ha dichiarato il Rappresentante dell’UNICEF per il Pacifico, Jonathan Veitch. “L’Unicef lavorerà con il governo, le organizzazioni della società civile e altri partner per lo sviluppo per garantire una risposta immediata sul campo per i bambini e le famiglie colpite”. Le richieste sono relative soprattutto a kit essenziali per l’acqua e i servizi igienico-sanitari, contenitori e secchi per l’acqua, kit per il controllo dell’acqua, teloni, kit ricreativi e tende, che possono essere immediatamente messi a disposizione per la distribuzione. La maggior parte del Paese – rimarca l’Unicef – è stata colpita da uno strato di 1-2 cm di cenere vulcanica, che compromette i rifornimenti di acqua e cibo, e ha un impatto negativo sulla qualità dell’aria. Nei prossimi giorni, l’accesso all’acqua potabile sarà una priorità immediata.