Michele Mariotti al Costanzi, fotografato da Fabrizio Sansoni
Centoventicinque anni fa in questo giorno, il 14 gennaio 1900, era una domenica, si svolgeva al teatro Costanzi di Roma la prima rappresentazione assoluta di Tosca il più romano dei capolavori di Giacomo Puccini, un ‘opera ambientata fra la chiesa di Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant’Angelo.
“Non discuterò il ‘genere’ dell’opera, che certamente non appartiene al genere noioso” scrisse all’epoca, bontà sua, il critico del Corriere della Sera dopo la prima rappresentazione cominciata nel caos. “Durante l’esecuzione delle prime pagine dell’opera”, scrisse il Corriere, “la folla stipata nell’atrio si agita e si sta così da provocare bisbigli e rumori, i quali disturbano l’uditorio. Tosto nascono dei zittii e dei richiami rumorosi, così che il direttore maestro Mugnone sospende l’esecuzione dell’opera e fa scendere il telone. Tornata la calma, dà ordine che il telone venga rialzato e riprende lo spettacolo senza altre noie”.
Spulciando fra le cronache dell”epoca spunta un dettaglio curioso. Anche il 1900 era per la Chiesa un anno giubilare e per l’occasione un giornale dell’epoca, la “Voce della Verità” soppresse la rubrica tetrale (evidentemente giudicata sconveniente durante un Anno Santo) e così non potè recensire la “prima” dell’opera.
Quella sera di gennaio del 1900 c’era al Costanzi anche la Regina Margerita di Savoia, moglie di Umberto I (che sarà ucciso a Monza poco più di sette mesi dopo). Curiosamente, come riporta sempre il Corriere della Sera, Margherita arrivò in teatro solo nell’internezzo fra il primo e il secondo atto, indossando “una leggiadra toilette bianca e trine”.
Stasera Tosca torna in scena nel luogo del suo debutto e per l’occasione sarà presente al Costanzi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo scorso novembre, il occasione del centenario della morte di Puccini, il Capo dello Stato aveva dichiarato che il compositore toscano “seppe coniugare mirabilmente sfaccettature di diverse correnti artistiche e melodiche, affermandosi come autore poliedrico di grande rilevanza e lasciando alla storia un’inestimabile eredità musicale”.
Sul podio dirige Michele Mariotti, il direttore musicale dell’Opera di Roma, che torna a interpretare il titolo dopo averlo diretto per la prima volta nell’estate 2023 durante la tournée capitolina in Giappone, e poi a dicembre dello stesso anno sul podio del Costanzi.
La versione scenica è quella della prima rappresentazione assoluta, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 a partire dagli originali bozzetti e da allora in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Nel ruolo della protagonista Saioa Hernández, che proprio come Tosca ha debuttato all’Opera di Roma nel 2021, mentre a incarnare Cavaradossi è Gregory Kunde, apprezzatissimo Otello nella Stagione 2023/24 del Costanzi. Gevorg Hokobyan è invece il barone Scarpia. Dopo la prima del 14, trasmessa in diretta su Radio3 Rai, sono in programma altre quattro repliche da giovedì 16 a domenica 19 gennaio. Mariotti dirige anche la Tosca del 16 gennaio, mentre nelle date del 17, 18 e 19 gennaio a salire sul podio è Francesco Ivan Ciampa, che con il titolo pucciniano debutta all’Opera di Roma.
Nelle repliche del 17 e 19 gennaio, Tosca è invece interpretata da Anastasia Bartoli, Cavaradossi da Vincenzo Costanzo e nella recita del 19 nel ruolo di Scarpia ci sarà Daniel Luis de Vicente. Completano il cast Luciano Leoni come Cesare Angelotti, Domenico Colaianni nella parte del Sagrestano e Saverio Fiore come Spoletta. Le scene e i costumi originali di Tosca, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti. Luci di Vinicio Cheli. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Costanzi.
In occasione del 125º anniversario della prima assoluta di Tosca, la sera della prima verrà scoperta in teatro una targa commemorativa della nascita del capolavoro pucciniano. Per esplorarne e approfondirne la genesi poi, l’Opera di Roma allestisce la mostra Tosca 125: Oltre la scena, con preziosi documenti, bozzetti, fotografie, manufatti e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle proprie collezioni. Un coinvolgente percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou ammirato da Puccini; racconta aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti; illustra come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein; e narra attraverso contributi audiovisivi in che modo il Teatro dell’Opera di Roma abbia ridato vita, nei propri laboratori e sul proprio palcoscenico, alla prima Tosca. In occasione del 125º anniversario della prima assoluta di Tosca, la sera della prima verrà scoperta in teatro una targa commemorativa della nascita del capolavoro pucciniano. Per esplorarne e approfondirne la genesi poi, l’Opera di Roma allestisce la mostra Tosca 125: Oltre la scena, con preziosi documenti, bozzetti, fotografie, manufatti e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle proprie collezioni. Un coinvolgente percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou ammirato da Puccini; racconta aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti; illustra come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein; e narra attraverso contributi audiovisivi in che modo il Teatro dell’Opera di Roma abbia ridato vita, nei propri laboratori e sul proprio palcoscenico, alla prima Tosca.
Per coinvolgere il territorio e le fasce più deboli e fragili della società, Tosca, nel giorno del suo 125esimo compleanno, sarà ripresa e diffusa via streaming al Policlinico Gemelli, in diverse realtà legate alla Caritas di Roma – dalla mensa all’ostello “Don Luigi di Liegro”, passando per la casa di accoglienza Santa Giacinta – all’Istituto Romano San Michele, al Teatro Patologico e in altri luoghi. A questi si aggiunge l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.