Ricominciare: l’esortazione è risuonata molte volte, chiara e forte, nell’aula Paolo VI gremita di pellegrini e fedeli in festa, provenienti dall’Italia e da tutto il mondo, oggi 11 gennaio, nel corso dell’Udienza giubilare di papa Francesco, la prima di un ciclo di Udienze del sabato volute dal Pontefice che per tutto il periodo del Giubileo si svolgeranno ogni quindici giorni seguendo lo stesso schema delle udienze del mercoledì.
Nel suo discorso incentrato sulla figura di Giovanni Battista, il Pontefice ha spiegato che le udienze saranno momenti di riflessione sulla speranza, il tema del Giubileo. «Iniziamo questa mattina le udienze giubilari del sabato, che vogliono idealmente accogliere e abbracciare tutti coloro che da ogni parte del mondo vengono a cercare un nuovo inizio», ha detto il Papa. «Il Giubileo, infatti, è un nuovo inizio, la possibilità per tutti di ripartire da Dio. Col Giubileo si comincia una nuova vita, una nuova tappa. In questi sabati vorrei evidenziare, di volta in volta, qualche aspetto della speranza. È una virtù teologale. E in latino virtus vuol dire “forza”; la speranza è una forza che viene da Dio. La speranza, quindi, non è un’abitudine o un tratto del carattere – che si ha o non si ha – ma una forza da chiedere. Per questo ci facciamo pellegrini: veniamo a chiedere un dono, per ricominciare nel cammino della vita».
Francesco ricorda che «stiamo per celebrare la festa del Battesimo di Gesù e questo ci fa pensare a quel grande profeta di speranza che fu Giovanni Battista. Di lui Gesù disse qualcosa di meraviglioso: che è il più grande fra i nati di donna. Capiamo allora perché tanta gente accorreva da lui, col desiderio di un nuovo inizio, col desiderio di ricominciare. Il Giubileo ci aiuta in questo. Il Battista appariva davvero grande e credibile nella sua essenzialità. Come noi oggi attraversiamo la Porta santa, così Giovanni proponeva di attraversare il fiume Giordano, entrando nella Terra Promessa come era avvenuto con Giosuè la prima volta».
Prosegue il Santo Padre: «Fratelli e sorelle, ricominciare, questa è la parola, ricominciare, ricevere la terra da capo, come la prima volta». il Papa a questo punto si rivolge direttamente ai fedeli e li esorta a ripetere a gran voce, tutti insieme, la parola “ricominciare”, suscitando un momento di gioiosa ilarità tra i presenti. «Gesù però, subito dopo quel grande complimento, aggiunge qualcosa che ci fa pensare: “Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui”. La speranza, fratelli e sorelle, è tutta in questo salto di qualità. Non dipende da noi, ma dal Regno di Dio. Ecco la sorpresa: accogliere il Regno di Dio ci porta in un nuovo ordine di grandezza. Di questo il nostro mondo, tutti noi abbiamo bisogno!». E ancora una volta Francesco chiede ai presenti di ripetere il verbo “ricominciare”.
«Quando Gesù pronuncia quelle parole, il Battista è in carcere, pieno di interrogativi. Anche noi portiamo nel nostro pellegrinaggio tante domande. E sapete perché? Perché sono molti gli “Erode” che ancora contrastano il Regno di Dio. Gesù, però, ci mostra la strada nuova delle Beatitudini, che sono la legge sorprendente del Vangelo. Ci chiediamo, allora: ho dentro di me un vero desiderio di ricominciare? Pensate ognuno di voi: dentro voglio ricominciare? Ho voglia di imparare da Gesù chi è veramente grande? Il più piccolo, nel Regno di Dio, è grande». Di nuovo il Papa chiede i fedeli di gridare “ricominciare”.
«Da Giovanni Battista, allora, impariamo a ricrederci. La speranza per la nostra casa comune – questa nostra Terra tanto abusata e ferita – e la speranza per tutti gli esseri umani sta nella differenza di Dio. La sua grandezza è diversa. E noi ricominciamo da questa originalità di Dio, che è brillata in Gesù e che ora ci impegna a servire, ad amare fraternamente, a riconoscerci piccoli. E a vedere i più piccoli, ad ascoltarli e a essere la loro voce. Ecco il nostro nuovo inizio, questo è il nostro giubileo!». E Francesco conclude con l’ultima esortazione ai presenti a gridare tutti insieme: “Ricominciare!”.
(Foto Reuters: il Papa saluta i bambini durante l’Udienza giubilare in aula Paolo VI)