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Reina al Gemelli celebra la Messa per il Papa: bello sentirsi una grande famiglia


Il vicario per la Diocesi di Roma partecipa all’adorazione e presiede il rito delle 13, con personale del Policlinico, fedeli, studenti. Il cappellano informa che Francesco, informato, “si unisce spiritualmente”. Il porporato ricorda l’esempio del Pontefice che, insistentemente, prega per la pace: è importante la forza della preghiera, dilata il cuore: “Il Signore lo ristabilisca in salute e la sua Chiesa possa godere del suo Magistero, della sua profezia”

Antonella Palermo – Città del Vaticano

L’importanza di sentirsi famiglia. È il cuore dell’omelia del cardinale Baldo Reina, vicario per la diocesi di Roma, che oggi alle 13 ha presieduto la Messa nella cappella San Giovanni Paolo II del policlinico Gemelli dove il Papa è ricoverato da 12 giorni.

Siede alle ultime file della cappella, il cardinale, in raccoglimento. Appare come un fedele tra gli altri, per l’adorazione che precede la celebrazione eucaristica. Sobrietà e discrezione sono i suoi tratti peculiari che, in questa circostanza di preghiera per la salute del Pontefice, si fanno ancora più intensi e appropriati. Nessuna dichiarazione ai numerosi giornalisti convenuti che, dall’inizio della degenza del Papa in ospedale, presidiano la hall, questo spazio di sosta orante, e il piazzale antistante dove nel frattempo sono aumentati i disegni dei bambini e i fiori lasciati ai piedi della statua di Wojtyła. A introdurre la Messa, le parole di don Nunzio Currao, assistente pastorale del personale dell’ospedale, a precisare che il Papa è informato di questa celebrazione, ne è grato, e si unisce spiritualmente ad essa.

I fedeli riuniti per la Messa al Gemelli per Papa Francesco

I fedeli riuniti per la Messa al Gemelli per Papa Francesco

“Ci sentiamo una grande famiglia”

Il cardinale – che già ieri aveva celebrato una Messa per la salute del Papa nella chiesa di Santa Maria Addolorata a piazza Buenos Aires, a Roma – sottolinea quanto numerose sono le iniziative di preghiera che in questi giorni in ogni parte del mondo si stanno organizzando per sostenere il Papa in questo momento di prova. Nell’omelia il commento del celebre versetto del Vangelo di Marco, della liturgia di oggi, “Chi non è contro di noi è per noi”. Gesù, osserva Reina interpretando il passaggio del capitolo 9, “più che stringere intorno a sé, allarga a partire da sé a tutti i segni di bene che con grande generosità elargisce”. E aggiunge che davvero “facciamo esperienza di sentirci una grande famiglia. Sperimentiamo la potenza della preghiera e la bellezza di essere famiglia. Magari non ci conosciamo ma siamo qui tutti per lo stesso motivo”. 

“Bello sperimentare la forza della preghiera”

“È bello sperimentare questa forza della preghiera”. Una preghiera che il cardinale invita ad estendere a tutto il mondo. Ricorda quanto il Papa ha pregato, soprattutto negli ultimi mesi, insistentemente, per la pace, elencando uno ad uno i vari conflitti. “Importante – insiste ancora Reina – è pregare, dilatare il cuore a Dio e, ancor prima, sperimentare che Dio dilata il nostro cuore. Quando arriva un momento di fragilità, di malattia, in cui sperimentiamo quanto è limitata la nostra natura, subito con tutte le nostre forze ci aggrappiamo a Dio. E lo facciamo con sincerità di cuore perché avvertiamo un desiderio di infinito che è già riposto nel nostro cuore”. Essere un cuor solo e un’anima sola, è l’auspicio del vicario Reina riprendendo quanto si racconta negli Atti degli Apostoli a proposito della prima comunità cristiana. “In particolare, attorno al nostro Vescovo, chiediamo che il Signore al più presto lo ristabilisca in salute e gli permetta di continuare a guidare la sua Santa Chiesa, che possa godere del suo Magistero, della sua profezia. Quello che chiediamo per lui, lo chiediamo per tutti i critiani sparsi nel mondo”, conclude.  

La Messa presieduta dal cardinale Reina

La Messa presieduta dal cardinale Reina

Gli animatori pastorali: guardare al malato con carità 

Mentre la comunità del Policlinico Gemelli si prepara al suo Giubileo che – programmato per sabato 1 marzo, non subirà variazione ad eccezione, ovviamente, dell’udienza giubilare la quale non avrà luogo -, a Vatican News parla Federico, laico impegnato nell’ufficio dell’assistente pastorale. In questi giorni coordina l’animazione dei momenti di adorazione e delle Messe al policlinico Gemelli. “Si stanno unendo a noi anche gli studenti, uniamo le forze e questo ci sta facendo molto bene”, racconta. Si percepisce una comunione di professioni ed età, appartenenze. “Siamo davvero una grande famiglia, mai come in questo momento lo stiamo vivendo. Penso che stiamo dando una bella testimonianza di quella che deve essere la vicinanza a tutti i malati, e in questi giorni al Papa”. Qui sempre si è invitati a guardare il malato con entrambi gli occhi: la carità e la fede da un lato e, dall’altro, la medicina. “Questa è la cura. E ognuno mette a servizio i propri talenti”



Dal sito Vatican News

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