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Processo di Londra, l’Alta Corte si pronuncia sulle spese processuali

La High Court of Justice d’Inghilterra e del Galles ha rigettato la richiesta di riconoscimento della “buona fede” del finanziere nella compravendita del Palazzo di Sloane Avenue. Ha stabilito che la Santa Sede rifonderà il finanziere, condannato in primo grado presso il Tribunale vaticano, della metà delle spese processuali sostenute per il procedimento giudiziario avviato a Londra nel 2020

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

La Segreteria di Stato dovrà rifondere del 50% delle spese processuali il finanziere italo-britannico, Raffaele Mincione, come parziale rimborso delle spese sostenute dallo stesso Mincione per il processo avviato a Londra relativo alla compravendita del Palazzo di Sloane Avenue. Lo ha stabilito un’ordinanza del giudice Robin Knowles a nome dell’Alta Corte di Giustizia dell’Inghilterra e del Galles.

Come si ricorderà, Raffaele Mincione – uno dei dieci imputati del processo presso il Tribunale vaticano, condannato in primo grado per riciclaggio, peculato e corruzione –  nel 2020 aveva presentato una denuncia civile presso l’High Court con l’obiettivo di ottenere 31 dichiarazioni che affermassero, tra l’altro, che nelle operazioni con la Santa Sede aveva “agito in buona fede”. Laddove invece la Segreteria di Stato ha sempre sostenuto di essere stata raggirata.

La richiesta di Mincione era che la Corte gli riconoscesse il rimborso da parte della Segreteria di Stato di tutti i costi da lui sostenuti, come conseguenza del pieno riconoscimento delle sue ragioni. L’ordinanza odierna del giudice Robin Knowles ha invece negato tale riconoscimento della “buona fede” di Mincione, come già rappresentato nella sentenza emessa il 21 febbraio scorso. In essa, tra l’altro, veniva rilevato che il finanziere aveva presentato dichiarazioni “fuorvianti” alla Segreteria di Stato in merito al valore della proprietà di Sloane Avenue 60, di 275 milioni di Euro.

Sempre in linea con quella sentenza, il giudice ha rigettato pure la richiesta dei legali di Mincione di condannare la SdS al pagamento di una maggiore somma finalizzata a riabilitarlo dalle accuse di malafede e condotta fraudolenta. La High Court ha inoltre confermato la validità della transazione del novembre 2018, il famoso framework agreement (uno dei due punti al centro dell’udienza odierna).

Tuttavia, l’ordinanza del giudice ha condannato la Segreteria di Stato a rimborsare Mincione della metà delle spese processuali.



Dal sito Vatican News

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