Il regista, già Leone d’oro nel 2013 con SACRO GRA e Orso d’oro nel 2016 per FUOCOAMMARE, ha continuato ad aggiornare fino all’ultimo. Un documentario che racconta nove anni di pontificato di Bergoglio attraverso 37 viaggi, dal Brasile a Cuba, dagli Stati Uniti all’Africa, fino al sud est asiatico. Il tutto composto da immagini di repertorio, immagini del cinema di Rosi e ancora immagini di attualità e storia più recente. E poi ovviamente nel film i discorsi del Papa su poveri, natura, migrazione, dignità, guerra e pedofilia nella Chiesa. “Ho avuto intanto libertà assoluta – dice Rosi – e anche poi sei mesi per decidere se farlo o meno. Ho poi selezionato circa 200 ore di materiale (dalle 800 originali) e mi sono ritrovato a dover montare per un intero anno per arrivare a una sintesi di ottanta minuti. E questo per un film che resta comunque ‘aperto'”. E Gianfranco Rosi, che non a caso chiude IN VIAGGIO con un aereo sulla pista di rullaggio, ribadisce più volte: “La guerra in Ucraina ha cambiato le cose. Se il Papa partirà alla volta di Kiev io ci sarò. Questo film non è finito”.