Prosegue la missione diplomatica de primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, negli Stati Uniti. Nella giornata di ieri, giovedì 25 luglio, il premier ha incontrato il capo della Casa Bianca, Joe Biden, e la sua vice Kamala Harris. Previsto per oggi l’incontro con l’ex presidente Usa, Donald Trump, che ha esortato Netanyahu a terminare la guerra: “il conflitto nuoce all’immagine di Israele nel mondo”, ha dichiarato Trump
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, la crisi umanitaria e la ricostruzione al termine del conflitto. Questi i temi toccati durante l’incontro di Benjamin Netanyahu con Joe Biden e Kamala Harris. Prima del bilaterale con il capo della Casa Bianca, il premier israeliano ha reso omaggio a Joe Biden, esprimendogli il suo ringraziamento “per i 50 anni di servizio pubblico e i 50 anni di sostegno allo Stato di Israele”.
L’incontro con Joe Biden
“Concludere un accordo con Hamas per terminare la guerra a Gaza e riportare a casa gli ostaggi”, questa è stata l’esortazione che Joe Biden ha rivolto a Netanyahu. Secondo quanto riportato dalla Casa Bianca, Il presidente Usa ha anche sollevato il tema della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, la necessità di nuovi aiuti e di ripristinare i servizi di base per i bisognosi, insieme all’urgenza di proteggere le vite dei civili durante le operazioni militari. “Ci sono ancora delle lacune da colmare”, ha riferito un portavoce della Casa Bianca, “ma è possibile che un accordo sia raggiunto in tempi rapidi”.
L’incontro con Kamala Harris
Più ferme le parole rivolte al premier israeliano dalla vicepresidente Usa, Kamala Harris: ” Israele ha il diritto di difendersi, ma è importante come si difende”, ha osservato Harris. La vicepresidente ha poi espresso serie preoccupazioni sulla terribile situazione umanitaria a Gaza, dicendosi impegnata per una soluzione in due Stati. “Non possiamo voltare le spalle di fronte a queste tragedie, non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. Io non starò in silenzio”, ha detto Harris, esortando gli americani a non vedere la guerra a Gaza come un fatto in biancoo nero: “Chiedo agli americani di incoraggiare gli sforzi per una maggiore consapevolezza della complessità e della storia della regione”, ha aggiunto, condannando sia l’antisemitism sia l’islamofobia. Da qui l’invito a fare il possibile per “prevenire la sofferenza di civili innocenti. Le dichiarazioni diffuse dalla vice presidente degli Stati Uniti, poco dopo l’incontro, hanno suscitato sorpresa e preoccupazione tra lo staff del premier israeliano: Più grande è la divisione, più ci allontaniamo da un accordo e quindi aumentiamo la possibilità di un’esplosione militare”, ha sostenuto un’alta fonte israeliana.