di Lorenzo Rossi
Il numero dei cattolici nel mondo continua ad aumentare, con una crescita dell’1,15% tra il 2022 e il 2023, superiore a quella della popolazione mondiale (+0,9%). È quanto emerge dai dati ufficiali diffusi giovedì 20 marzo 2025 attraverso l’Annuario Pontificio e l’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2023, strumenti ufficiali della Santa Sede per fotografare lo stato della Chiesa cattolica nel mondo.
Il numero complessivo dei cattolici è passato da 1,39 miliardi a 1,406 miliardi di fedeli. Una crescita significativa, che evidenzia una vitalità del cattolicesimo globale, seppur con dinamiche molto diverse a seconda dei continenti.
Africa, motore della crescita
È l’Africa a trainare l’aumento, con una crescita del 3,31% in un solo anno. I cattolici nel continente africano sono passati a 281 milioni, nove milioni in più rispetto al 2022. Tra i Paesi africani, la Repubblica Democratica del Congo guida per numero di battezzati (55 milioni), seguita da Nigeria (35 milioni), Uganda, Tanzania e Kenya.
Al contrario, l’Europa è il continente che registra la crescita più modesta: solo +0,2%. Più dinamici i dati di Oceania (+1,9%), Asia (+0,6%) e America (+0,9%), continente quest’ultimo che ospita quasi la metà dei cattolici del mondo (47,8%), di cui oltre la metà in America del Sud.
Calano le vocazioni sacerdotali, crescono i diaconi
Il nuovo Annuario mette in evidenza anche la continua erosione delle vocazioni sacerdotali, con una diminuzione del numero di preti in quasi tutti i continenti, ad eccezione dell’Africa (+2,7%) e dell’Asia (+1,6%). Il numero globale dei sacerdoti nel 2023 è pari a 406.996.
In Europa, dove si concentra ancora quasi il 40% del clero mondiale, la tendenza è in discesa: –1,6%, dopo un calo del –1,7% l’anno precedente. Anche Oceania (–1%) e America (–0,7%) registrano cali, seppur più contenuti.
I seminaristi risultano in diminuzione su scala globale (–1,8%), con la sola eccezione dell’Africa che registra un lieve aumento (+1,1%). Il calo è particolarmente marcato in Europa (–4,9%) e in Asia (–4,2%), confermando una tendenza negativa che prosegue dal 2012.
I religiosi e le religiose: solo l’Africa in controtendenza
Anche tra i religiosi professi e le religiose professe, la tendenza è al ribasso. Solamente l’Africa si conferma in controtendenza, con un incremento del +2,2% per le religiose.
Secondo quanto riportato da Vatican News, «la diminuzione del numero di religiose professe (…) è largamente attribuibile a una considerevole crescita dei decessi, dovuta a una forte presenza di religiose anziane, mentre il numero di abbandoni della vita religiosa è calato nel periodo 2022-2023».
Crescono i diaconi permanenti
L’unico dato in netta controtendenza riguarda i diaconi permanenti, aumentati del 2,6% in un anno: da 50.150 nel 2022 a 51.433 nel 2023. La maggior parte si trova in America del Nord (39%), seguita dall’Europa (31%). L’Africa, a differenza del trend complessivo del continente, registra un lieve calo del numero di diaconi.
In media, nel mondo ci sono 13 diaconi ogni 100 sacerdoti, ma in Asia si contano solo 0,5 diaconi ogni 100 preti, mentre in Africa il rapporto è di 1 su 100.
Cattolici nel mondo: quasi la metà vive nelle Americhe
Il continente americano resta il principale bacino cattolico: il 27,4% dei fedeli vive in Sud America, il 13,8% in America centrale e il 6,6% in Nord America.
Seguono Europa (20,4%) e Africa (20%), due continenti che, secondo le proiezioni, sono destinati a incrociare le rispettive curve nei prossimi anni. Nonostante l’Asia sia il continente più popoloso del pianeta, solo l’11% dei battezzati cattolici vive lì.
Il divario nei cardinali elettori
Infine, i dati rivelano una discrepanza tra la distribuzione geografica dei fedeli e quella dei cardinali elettori.
Mentre gli africani rappresentano il 20% dei cattolici, compongono solo il 13% dei cardinali che voterebbero in un eventuale conclave.
Gli europei, invece, sono il 38,7% dei cardinali elettori, a fronte del 20,4% dei fedeli.
Il continente americano rappresenta il 27,8% dei cardinali, mentre l’Asia è al 17,5%, superando la sua quota di cattolici (11%).