Martedì 17 settembre si tiene al Teatro Manzoni di Milano uno spettacolo che vuole essere un momento di celebrazione delle diversità ma anche di riflessione sull’importanza dell’arte come strumento di dialogo interculturale, che trascende i confini linguistici e culturali, dove la danza diventerà il mezzo per abbattere le barriere e unire le persone attraverso l’arte del movimento.
In un mondo dominato dalla comunicazione verbale, le parole sono lo strumento principale con cui esprimiamo pensieri, sentimenti e desideri. Eppure, esiste un linguaggio universale, profondo e viscerale, che non conosce confini e che trascende le barriere linguistiche e culturali: il linguaggio della danza, che nasce istintivamente dal desiderio di condividere qualcosa che va oltre il gesto raccontando la storia dell’uomo.
Il movimento visto come una forma primordiale d’arte, che utilizza il corpo, lo spazio, la musica e il ritmo come strumento di dialogo interculturale. Da questo pensiero ha preso forma l’evento “danza interculturale”, ideato dall’organizzazione A coded world, nata nel 2014, il cui dna si basa sulla volontà di promuovere i valori artistici interrazziali con uno spirito che si riassume perfettamente nella definizione “Combining Our Diverse Ethnicities Differently”. Una piattaforma che vuole integrare fra loro le diverse etnie per costruire una cultura comune, laica e apolitica che mira a creare occasioni di “Melting Pot”, incoraggiando e supportando creativi contemporanei indipendentemente dal loro background sociale, dalla loro religione, razza o nazionalità.
«L’inclusione è un concetto fondamentale che rappresenta l’abbattimento di barriere, siano esse fisiche, sociali o culturali. Questo principio si esprime in maniera potente attraverso la danza, un’arte che va oltre le parole e le differenze, creando un’unione vera tra le persone», sottolinea Bali Lawal, fondatrice dell’OdV e organizzatrice della manifestazione. «L’idea è nata dal desiderio di dare vita a un’azione concreta per celebrare la bellezza della diversità».
Danza interculturale si propone di essere un crocevia di culture, un palcoscenico dove oltre 100 danzatori provenienti da 14 paesi, tra cui Italia, Giappone, Albania, Cina, Brasile, Congo e molti altri, potranno esprimere la loro identità culturale attraverso coreografie che fondono tradizione e innovazione. Un evento che vuole dimostrare come il linguaggio del corpo possa essere un potente strumento di unione e comprensione reciproca, oltrepassando le barriere linguistiche e valorizzando la ricchezza delle differenze umane.
Lo spettacolo, che si terrà a Milano, martedì 17 settembre presso il Teatro Manzoni, sarà un momento di celebrazione delle diversità ma anche di riflessione sull’importanza dell’arte come strumento di dialogo interculturale, un’esperienza unica e indimenticabile, dove il corpo diventa il veicolo di un messaggio universale di pace, comprensione e unità.
Ogni paese partecipante si presenterà attraverso un racconto iniziale che servirà a dare profondità e significato alla performance di danza. Questo approccio permetterà di mettere in luce le diverse esperienze e tradizioni che convivono nel nostro paese, creando un mosaico ricco e variegato di voci e movimenti.
Nazioni presenti:
Albania, Brasile, Cina, Congo, Cuba, Ecuador, Giappone, Ghana, Italia, Perù, Sierra Leone, Senegal, Spagna, Sri Lanka.
Per la partecipazione della Cina A Coded World si è avvalsa della collaborazione di MA-EC Gallery Milano, galleria d’arte e centro culturale che da sempre promuove progetti di valorizzazione e di integrazione.
Luogo: Teatro Manzoni, Via A. Manzoni 40 Milano
Data e orario rappresentazione: Martedì 17 settembre 2024 dalle ore 20.00 alle ore 23.30
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