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Medio Oriente, mediatori al lavoro sulla seconda fase dell’accordo



Con la liberazione, sabato scorso, di altri tre ostaggi israeliani e il corrispondente rilascio di 369 prigionieri palestinesi si è conclusa la prima fase dell’accordo sul cessate il fuoco a Gaza. I colloqui per la seconda fase proseguiranno questa settimana secondo l’inviato Usa in Medio Oriente Witkoff, ma Hamas accusa Israele di “perdere tempo”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

La seconda fase di attuazione dell’accordo per la tregua raggiunto tra Israele e Hamas a Gaza dovrebbe iniziare a breve: secondo l’inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, ci sono già stati colloqui “produttivi” e con i mediatori si proseguirà in settimana, mentre Egitto e Qatar hanno già incontrato Hamas che accusa Israele di “perdere tempo”. Nella giornata di oggi il premier israeliano Netanyahu ha fatto sapere che convocherà il gabinetto politico di sicurezza per discutere la seconda fase e la liberazione degli ultimi ostaggi, senza la quale è stato ribadito che a Gaza “si scatenerà l’inferno”.

Il viaggio del segretario Usa

Una posizione espressa dal premier israeliano all’inviato di Stato americano Marco Rubio al quale ha ribadito che il presidente Trump “è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca”. Una sintonia tale che i due sono d’accordo non solo sul piano per il futuro della Striscia, compreso lo sradicamento totale di Hamas dal territorio, ma anche sul fatto che l’Iran sia la “principale fonte di instabilità” nell’area. Rubio e Netanyahu hanno discusso anche dell’avvio della fase due della tregua e dopo il colloquio il premier israeliano ha deciso di inviare una squadra di negoziatori al Cairo.

Raid di Israele sulla Striscia e in Libano

Intanto Israele ha effettuato alcuni raid mirati nella Striscia, nei pressi di Rafah, dove sarebbero rimasti uccisi tre poliziotti palestinesi, e uno in Libano nella valle del Bekaa dove avrebbe preso di mira strutture di Hezbollah. Atti, entrambi, che sono stati accusati di essere violazioni degli accordi sul cessate il fuoco.  



Dal sito Vatican News

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