Favorire e sostenere il processo di transizione in atto attraverso la ricostruzione e la prosperità economica del paese. Il Consiglio europeo ha annunciato la sospensione di alcune misure restrittive nel giorno in cui a Damasco si riunisce la prima conferenza nazionale del dopo-Assad
Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
La notizia della sospensione delle sanzioni Ue nei confronti della Siria arriva a Damasco proprio nel giorno in cui si riunisce nella capitale la Conferenza del dialogo nazionale, l’organismo che dovrà aprire la strada alle elezioni e alla riforma costituzionale.
Ricostruire e stabilizzare
Il Consiglio Ue ha annunciato la sospensione di una serie di misure restrittive nei confronti della Siria nei settori chiave dell’energia, dei trasporti e delle transazioni finanziarie relative a tali ambiti. La decisione – si legge in una nota del Consiglio – è stata adottata per facilitare gli impegni assunti con il Paese, la sua popolazione e le sue imprese, e rendere possibile avviare le iniziative necessarie anche in campo umanitario e di ricostruzione. “Questa decisione – informa il Consiglio – rientra negli sforzi dell’Ue per sostenere una transizione politica inclusiva in Siria e la sua rapida ripresa economica e stabilizzazione”.
I settori chiave
Petrolio, gas ed elettricità vengono considerati strategici per alleviare le difficoltà della popolazione civile, che dalla caduta del regime di Assad hanno sofferto gli effetti dei razionamenti in tutti i settori energetici. Tra le istituzioni finanziarie che potranno beneficiare dello scongelamento dei fondi e delle risorse economiche figurano quattro banche e la compagnia aerea di bandiera: Industrial Bank, Popular Credit Bank, Saving Bank, Agricultural Cooperative Bank e Syrian Arab Airlines. Scopo principale delle esenzioni, che pure formalmente restano, è quello di consentire le transazioni necessarie per scopi umanitari e di ricostruzione.
Controlli stringenti
Allo stesso tempo, “il Consiglio europeo mantiene tutte le misure restrittive relative al regime di Assad, al settore delle armi chimiche e al traffico illecito di droga, nonché una serie di misure mirate sul commercio degli armamenti, e i dispositivi di sicurezza come i software per le intercettazioni e la sorveglianza. Particolare attenzione viene riservata ai divieti di importazione ed esportazione di beni del patrimonio culturale siriano”.
Il processo di transizione
Sono circa quattromila i delegati che partecipano oggi a Damasco all’apertura dei lavori della Conferenza del dialogo nazionale. Un evento considerato cruciale per l’avvio del processo di transizione che dovrebbe portare a libere elezioni e alla formulazione di una nuova Costituzione. Il processo che ha preso il via dopo la fuga dell’ex presidente Assad e il crollo del sistema dominato dal partito unico Baath per 54 anni viene visto con favore a livello internazionale. Tanto che anche il Consiglio europeo a conclusione della nota con cui annuncia l’alleggerimento delle sanzioni ribadisce il sostegno dell’Ue ed auspica che “tutti i siriani, nel Paese e nella diaspora, abbiano l’opportunità di partecipare alla ricostruzione del proprio Paese”.