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Libano, l’allarme dell’Unicef: con la guerra è un’altra emergenza sfollati



Drammatico bilancio di vittime dopo il raid israeliano sul villaggio cristiano di Aitou con oltre 20 morti. Nuovi bombardamenti anche su Gaza, decine i morti

L’Osservatore Romano

L’escalation del conflitto in Libano ha generato centinaia di migliaia di sfollati: più di 400.000 bambini hanno dovuto lasciare le proprie case nelle ultime tre settimane. È l’allarme lanciato dall’Unicef, tramite le dichiarazioni del vice direttore esecutivo, Ted Chaiban, che ha parlato da Beirut del rischio di una «generazione perduta» nel Paese dei cedri alle prese con molteplici crisi e piombato nel buio della guerra. «Ciò che mi ha colpito è che, in sole tre settimane di guerra, così tanti bambini sono stati colpiti», ha detto Chaiban, osservando anche che «1,2 milioni di bambini sono privati dell’istruzione».

Un drammatico bilancio, intanto, arriva dal villaggio a maggioranza cristiana di Aitou, nel nord del Libano, dove ieri ci sono stati 21 morti e otto feriti dopo un attacco israeliano. Secondo la Croce Rossa libanese, l’attacco di ieri ha distrutto un intero edificio che ospitava persone che vi si erano rifugiate a causa dei bombardamenti israeliani nel Libano meridionale. E altri raid israeliani vengono segnalati nella zona di Khosh al-Sayed Ali, al confine tra Siria e Libano, vicino a Baalbek, nella valle del Libano.

I 15 membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, intanto, hanno ribadito l’importanza della missione Unifil in Libano, riconoscendo «la necessità di ulteriori misure pratiche per attuare la risoluzione 1701 che stabilisce il suo mandato». Il quotidiano «Times of Israel» evidenzia inoltre che i Caschi blu delle Nazioni Unite rimarranno in tutte le loro posizioni in Libano nonostante le richieste israeliane di spostarsi, dopo gli attacchi israeliani dei giorni scorsi e cinque peacekeeper feriti. «È stata presa la decisione che l’Unifil rimarrà attualmente in tutte le sue posizioni nonostante le richieste delle Forze di difesa israeliane di abbandonare le posizioni che si trovano nelle vicinanze della Linea Blu», ha affermato il capo della missione di peacekeeping Onu, Jean-Pierre Lacroix.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver colpito circa 230 obiettivi nella Striscia di Gaza e in Libano nelle ultime 24 ore. Mentre è di un morto e tre feriti il primo bilancio di un sospetto attacco terroristico che ha avuto luogo sull’autostrada tra Ashdod e Yavne, nel sud di Israele. L’aggressore ha aperto il fuoco in due punti, colpendo le persone. Un uomo gravemente ferito è morto durante il trasporto in ospedale, mentre l’aggressore è stato ucciso.

Situazione sempre drammatica anche a Gaza. Almeno 55 morti, secondo il ministero della Sanità palestinese, ci sono stati nelle scorse ore a causa di nuovi bombardamenti israeliani. È salito così a 42.344 il bilancio dei morti e a 99.013 quello dei feriti dall’inizio delle operazioni israeliane a Gaza. L’Unicef ha intanto fatto sapere che oltre 90.000 bambini sotto i 10 anni nella zona centrale di Gaza hanno ricevuto il vaccino contro la poliomielite durante il primo giorno del secondo ciclo di campagna di vaccinazione.

Dal Qatar, infine, l’emiro Tamim bin Hamad Al-Thani ha lanciato un allarme sul fatto che Israele avrebbe deliberatamente scelto di espandere quella che ha definito la «un’aggressione per attuare progetti pianificati in anticipo in Cisgiordania e in Libano».



Dal sito Vatican News

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