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Lettera degli immigrati per il nuovo Papa: la marcia della pace da Milano a Roma

Una lettera da consegnare al nuovo Papa con pensieri e riflessioni sul concetto di pace scritte dai tanti immigrati presenti in Italia preceduta da una lunga marcia della pace che è iniziata il 5 maggio alla stazione centrale di Milano e si concluderà il 14 maggio in piazza San Pietro a Roma.

Un’iniziativa organizzata dallo scrittore Eraldo Affinati, fondatore insieme alla moglie Anna Luce Lenzi della scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti, diffusa oggi in 65 città italiane. Un viaggio che ha già toccato gran parte di Italia, da Milano a Parma, da Bologna a Lucca e che vede come protagonisti gli immigrati stessi che trovano nella lingua italiana il principale strumento per integrarsi nel nostro paese.

«L’idea è nata riprendendo la lettera che il 29 luglio 1999 venne ritrovata nelle tasche di due ragazzini africani morti assiderati nel carrello di un aereo partito dalla Guinea Conakry e atterrato a Bruxelles. Una lettera che conteneva richieste semplici come cibo, istruzione e sanità e che 26 anni dopo torna quanto mai attuale, perché i temi sono rimasti gli stessi e nulla è cambiato. Abbiamo pensato così che era importante raccogliere le parole dei nostri immigrati, dall’Ucraina al Bangladesh, donando voce a chi viene da mondi in lotta», spiega Eraldo Affinati mentre con la sua squadra è diretto da Lucca al monastero di Celolle. Da lì si proseguirà per Siena, poi Chianciano Terme, Viterbo e infine Roma dove il nuovo pontefice riceverà la missiva.

«La riflessione sul tema della pace non può essere un’esclusiva di politici o di programmi televisivi, Papa Francesco ci ha donato in eredità un significato di pace profetico e la sua voce su questo tema è stata quanto mai autentica», aggiunge Affinati che per realizzare la lettera si ispira un sistema collettivo di scrittura, caro a Don Milani. Sul priore di Barbiana Affinati ha scritto due libri L’uomo del futuro (Mondadori) e il Sogno di un’altra scuola (Il Battello a Vapore).

I ragazzi migranti scrivono i loro i pensieri. «Umanità in cammino, fratellanza, giustizia», sono alcune delle prime parole scritte durante il cammino della pace, frasi che questi ragazzi portano cucite sulla propria pelle e nelle loro speranze. «Le sistemerò presentandole in una riflessione con il pensiero costante che la pace non è di questo mondo, ma una lotta interiore che si conquista giorno per giorno», conclude Affinati che è accompagnato oltre che dai suoi ragazzi da Piero Arganini, responsabile della Penny Winton di Parma.

Il cammino prosegue, frate treni, autobus, passaggi di amici e con la lunga marcia a piedi nel cuore di Roma per consegnare al nuovo Papa una lettera che racchiude i sogni di chi arrivato in Italia guarda al futuro con speranza.  





Dal sito Famiglia Cristiana

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