Ecco cosa è accaduto nella Cappella Sistina nei minuti che hanno preceduto la fumata e cosa avviene prima dell’annuncio scandito dal cardinale protodiacono Mamberti, dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, del nome del nuovo Vescovo di Roma
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
La fumata bianca del comignolo della Cappella Sistina ha appena annunciato ai fedeli e al mondo che è stato eletto un nuovo Vescovo di Roma, successore di Pietro. Ma cos’è successo sotto le volte affrescate da Michelangelo pochi minuti prima, e cosa succederà fino all’annuncio del nome del nuovo Papa, pronunciato dopo l’”Habemus Papam” dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro dal cardinale protodiacono, il francese Dominique Mamberti?
Il rito dell’accettazione
In base a quanto stabilito e normato dall’Ordo rituum Conclavis e dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, un cardinale presente nella Cappella Sistina ha raggiunto la maggioranza richiesta, e l’elezione è avvenuta canonicamente. Il primo dei cardinali per ordine e anzianità, o se lui è l’eletto il secondo, a nome di tutto il Collegio degli elettori, ha chiesto, in latino, il consenso dell’eletto con le seguenti parole: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. E appena ricevuto il consenso, gli ha posto la domanda: “Come vuoi essere chiamato?”. Allora il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due cerimonieri, ha redatto un documento che attesta l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto.
Conclusione del Conclave
Il Conclave, specifica la Costituzione Universi Dominici Gregis, si conclude dopo che il nuovo Papa dà l’assenso alla sua elezione, “a meno che Egli disponga diversamente”. Quindi possono entrare in Cappella Sistina il sostituto della Segreteria di Stato, il segretario per i Rapporti con gli Stati e chiunque altro debba trattare con il Pontefice eletto le cose al momento necessarie.
La fumata bianca e la “Stanza delle Lacrime”
Concluso il rito di accettazione, sono state bruciate tutte le schede e le altre scritture usate per l’elezione e la fumata bianca ha attestato che è stato eletto un nuovo Pontefice. Mentre i fedeli in Piazza San Pietro applaudono e tutto il mondo resta in attesa di conoscere il nome del nuovo Papa, l’eletto esce dalla Cappella Sistina ed entra nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime”. Qui, con l’aiuto del maestro delle Celebrazioni Liturgiche, lascia la veste cardinalizia, indossa una delle tre vesti papali già pronte, e si raccoglie in preghiera per alcuni minuti.
La prima cerimonia, l’ossequio e il “Te Deum”
Al suo ritorno in Sistina, il Pontefice appena eletto siede alla cattedra e ha luogo una breve cerimonia, introdotta con un saluto dal cardinale primo dell’Ordine dei Vescovi. Il cardinale protodiacono legge poi un passo del Vangelo, che può essere “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”, oppure “Pasci le mie pecorelle”. E infine il primo tra i cardinali presbiteri recita una preghiera per il Successore di Pietro appena eletto. Di seguito tutti i cardinali elettori presenti, secondo l’ordine di precedenza, sfilano davanti al nuovo Pontefice per manifestare il loro ossequio e la loro obbedienza. Quindi tutti insieme cantano l’inno del “Te Deum”, intonato dal Papa appena eletto.
La preghiera del nuovo Papa nella Cappella Paolina
Il cardinale protodiacono Dominique Mamberti raggiunge la Loggia delle Benedizioni, e annuncia al popolo l’avvenuta elezione e il nome del nuovo Pontefice con la formula “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!”. Nel frattempo, il Papa eletto, mentre esce dalla Sistina per andare alla Loggia, entra nella Cappella Paolina, dove si ferma a pregare, in silenzio, davanti al Santissimo Sacramento, e poi riprende il cammino verso la Loggia, da dove rivolge il suo saluto e imparte la prima benedizione apostolica “Urbi et Orbi”.