La statua della Vergine della Rivelazione nella grotta del santuario alle Tre Fontane in Roma
«Vi ringrazio per l’affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni, così come vorrei ringraziare i medici e gli operatori sanitari di questo ospedale per la loro premura: svolgono un lavoro prezioso e tanto faticoso, sosteniamoli con la preghiera!», ha voluto far sapere Francesco nel messaggio per l’Angelus del 16 febbraio scorso, che non ha potuto pronunciare per il ricovero, due giorni prima, al Policlinico Gemelli, dove gli è stata diagnosticata una polmonite bilaterale, patologia complessa soprattutto per un paziente della sua età e con alle spalle l’asportazione di parte di un polmone in gioventù. La conclusione dello stesso testo preparato dal Pontefice, che avrebbe dovuto anche presiedere la Messa per il Giubileo degli artisti e recarsi in visita a Cinecittà (sarebbe stata la prima volta di un Pontefice agli stabilimenti cinematografici romani), conferma ancora una volta la sua accesa devozione mariana: «Affidiamoci a Maria, la “Piena di grazia”, perché ci aiuti a essere come Lei cantori e artefici della bellezza che salva il mondo». E proprio verso la Madre della Chiesa, così amata dal Papa, convergono gran parte delle preghiere, levatesi in tutto il mondo, per la sua salute: Rosari, veglie, Adorazioni eucaristiche, catene oranti no-stop sul web. A Roma, tanti sono andati a raccogliersi in orazione davanti al Gemelli per sentirsi più vicini al Pontefice, lasciando poi coroncine, o lumini accesi. Commoventi, tra i tanti messaggi di sostegno recapitati al Santo Padre in ospedale, i disegni affettuosi dei bambini. Le orazioni mariane si sono moltiplicate quando sono stati diffusi dalla Santa Sede i comunicati su una serie di udienze e impegni ufficiali della scorsa settimana, annullati per il prolungarsi del ricovero. A Roma, il santuario mariano alle Tre Fontane, lungo la laurentina, di cui è rettore monsignor Renato Tarantelli Baccari, il nuovo vicegerente della diocesi capitolina, alla cui ordinazione episcopale Francesco ha voluto presenziare lo scorso 4 gennaio in San Giovanni in Laterano, è stato particolarmente attivo nella preghiera per Francesco, come confermano a Maria con te le suore della Divina Rivelazione, congregazione religiosa nata grazie al carisma di questo luogo d’alta spiritualità. «Appena abbiamo saputo che il Papa era affetto da un’infezione respiratoria “polibica”, la nostra preghiera per lui si è raddoppiata», racconta suor Benedetta Maria Coco, che ci parla a nome della sua comunità. «Bruno Cornacchiola, al quale la Vergine apparve il 12 aprile 1947, qui nella grotta di Tre Fontane a Roma, aveva intenzione di uccidere papa Pio XII con un pugnale. La sua conversione in seguito all’apparizione della Madonna che lo spronò a “rientrare nel gregge” fece di questo luogo benedetto un centro di preghiera per il capo della Chiesa, successore di Pietro», spiega. Guidate da suor Rebecca Nazzaro, la loro superiora generale, dallo scorso autunno direttrice dell’Opera Romana Pellegrinaggi e dell’Ufficio diocesano della Pastorale del Pellegrinaggio, le suore della Divina Rivelazione guidano una vasta rete di amici nella preghiera, iniziando con la supplica alla Vergine della Rivelazione, chiedendole in particolare la protezione del Vescovo di Roma. «Vergine Santissima della Rivelazione, che sei nella Trinità Divina (…) concedi alla Chiesa e al Capo di essa, il Romano Pontefice, la gioia di vedere la conversione dei suoi nemici, la propagazione del Regno di Dio su tutta la terra, l’unità dei credenti in Cristo, la pace delle Nazioni, affinché possiamo meglio amarti e servirti in questa vita e meritare di venire un giorno a goderti e ringraziarti eternamente in Cielo», recita il testo di quest’orazione. «La preghiera della supplica invita i credenti a rivolgersi alla Vergine Maria come intermediaria fidata tra loro e Dio. Per questo si adatta bene al ricovero del Papa, per il quale tutta la Chiesa sta soffrendo», sottolinea suor Benedetta. La sua comunità, come milioni di fedeli in tutto il mondo, ricorda il Santo Padre nella recita quotidiana del Rosario. Ma lì, nell’antro dove apparve, salvando la vita del Pontefice di allora, col volto rivolto verso la statua che la raffigura come la vide Cornacchiola, col manto verde e il Vangelo in mano, lo sguardo dolce e materno, quest’orazione sembra assumere una forza particolare…