Nella sede di Roma dell’Università una due giorni nell’ambito dell’Iniziativa di Ateneo sulla Speranza nell’Anno del Giubileo. Presentati i progetti della Facoltà di Medicina e Chirurgia sulle fragilità sociosanitarie e sull’Africa. L’intervento dell’arcivescovo Galantino: “La fragilità prima di essere un nemico da abbattere è una compagna di viaggio, inseparabile, che ci aiuta a scoprire chi siamo”
Vatican News
La Medicina a servizio della Speranza. A partire da questo tema si è svolto, il 12 e 13 marzo, l’evento dal titolo “La Speranza nella cura: un percorso di Fede, Scienza e Umanità” presso la Sede di Roma dell’Università Cattolica, nell’ambito dell’Iniziativa di Ateneo sulla Speranza nell’Anno giubilare. Nell’occasione sono stati presentati i progetti della Facoltà di Medicina e Chirurgia sulle fragilità sociosanitarie e sull’Africa. Rispondendo all’invito della Bolla pontificia di indizione del Giubileo 2025 Spes non confundit l’Università Cattolica del Sacro Cuore promuove, nel corso dell’intero Anno giubilare, dodici incontri, seguendo il punto di vista di ciascuna delle dodici Facoltà dell’Ateneo, che costituiranno un percorso di riflessione e di studio in cui docenti, studenti e personale dei cinque Campus potranno riflettere attorno ai temi proposti e condividere idee e progetti di ricerca e di attività rivolti non solo al proprio ambiente universitario, ma all’intera società.
Cura ed empatia
Il convegno promosso nella Sede di Roma si è svolto in due giornate: la prima, il 12 marzo, dal titolo “Il ruolo della Medicina nella costruzione della Speranza”, è stata aperta dal preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Antonio Gasbarrini che ha dato lettura del messaggio inviato ai partecipanti dal rettore dell’Università Cattolica, Elena Beccalli: “Il congresso odierno ha un particolare significato per la nostra famiglia universitaria poiché si colloca nell’Iniziativa di Ateneo sulla Speranza nell’Anno giubilare. Il programma previsto nel corso delle due giornate esprime chiaramente la ricchezza delle prospettive che la Facoltà di Medicina e chirurgia è capace di offrire alla comunità scientifica e sociale. Voi, medici, operatori sanitari, docenti e ricercatori avete una grande responsabilità, quella di offrire segni di speranza agli ammalati”.
“La cura delle persone, l’empatia, toccare con mano un paziente, incontrare il suo sguardo valgono moltissimo – ha proseguito il professor Gasbarrini introducendo il convegno – Per questo, in seno alla Facoltà di Medicina e chirurgia è stata istituita la Commissione Solidarietà, nella quale docenti, studenti e personale della Sede si ritrovano periodicamente attorno a progetti grazie ai quali tutti donano un po’ del proprio tempo e delle proprie competenze per chi è fragile e per chi soffre”.
“Lezioni di speranza”
Gli interventi di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, dal titolo “La Medicina a servizio della Speranza”, e di monsignor Nunzio Galantino, presidente emerito dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA), dal titolo “Prendersi cura dei più fragili. Un messaggio per le nuove generazioni”, hanno offerto messaggi e riflessioni importanti, particolarmente per gli studenti, futuri medici e operatori sanitari: “Questo Convegno è un’occasione straordinaria di formazione alla luce del Giubileo – ha detto Giuliodori –. Oggi e domani frequenteremo insieme delle belle ‘lezioni di speranza’, la materia più importante di tutto il vostro Corso di laurea, l’essenza della nostra vita quotidiana e della missione del medico. La speranza unita alla solidarietà rende la scienza veramente umana e capace di dare vero conforto alle persone malate. Occorre sviluppare uno sguardo pieno di speranza che sappia andare oltre il dato biologico e sia capace di ispirare il lavoro di ricerca, di didattica e di assistenza, riconoscendo sempre la dignità infinita di ogni paziente e operando per la cura integrale della persona in modo che, alla luce del Vangelo, possa essere anche guarigione dell’anima”.
“Essere medici e formarsi per diventarlo – ha sottolineato, da parte sua, monsignor Galantino – vuol dire aver già scelto di affrontare situazioni umane molto fragili, con umanità e professionalità, in una fase storica in cui tutto questo non è affatto scontato. La fragilità prima di essere un nemico da abbattere è una compagna di viaggio, inseparabile, che ci aiuta a scoprire chi siamo. E aiuta anche voi, medici e operatori sanitari che, attraverso questa consapevolezza della vulnerabilità, anche di voi stessi, saprete meglio prendervi cura di ogni persona”.
Simposi, mostre, relazioni
Nel corso dell’intera giornata si sono tenuti i Simposi disciplinari in quattro sessioni dedicate ai temi “Speranza e cura integrale: il medico come ponte tra scienza e fede”, “La dimensione della speranza nei pazienti oncologici”, “Speranza di una rinascita: trapianto e donazione di organo”, “Sistema Sanitario Nazionale e sostenibilità”. La prima giornata si è conclusa con l’inaugurazione della mostra su “Arte e Spiritualità” presso la Hall del Polo Universitario “Giovanni XXIII”, la nuova edizione dell’esposizione artistica nell’ambito del progetto “Itinerari di Arte e di Spiritualità” che dal 2017 è curata dagli studenti dell’Ateneo, grazie alla sinergia tra il Centro Pastorale e il Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte dell’Università Cattolica. La seconda giornata, dal titolo “La Facoltà di Medicina per l’Africa: una speranza per il cambiamento”, si è svolta attraverso le relazioni di docenti e personale della Sede che condivideranno progetti, iniziative e esperienze promossi e vissuti negli anni nel e per il continente africano.
Il “Piano Africa”
Nel corrente anno accademico l’Università Cattolica del Sacro Cuore si caratterizza, infatti, con il “Piano Africa”, un progetto d’Ateneo che ha l’obiettivo di portare l’Africa al cuore dei programmi educativi, di ricerca e di terza missione dell’Ateneo, consolidando studi e progetti educativi, sia avviando percorsi per la formazione di giovani africani in loco o nel nostro Paese sia diventando polo educativo aperto ai giovani africani di seconda generazione che vivono in Europa. Nella Sede di Roma, in particolare, sono attuati e in svolgimento 20 progetti, declinati dal punto di vista dell’assistenza e della cura, alcuni dei quali sono stati presentati nella sessione conclusiva del convegno. Al termine del Convegno l’esposizione e la discussione dei poster che docenti e studenti hanno preparato in occasione del Convegno, fra i quali alcuni progetti del “Campus Solidale”, la rete di volontariato della Sede di Roma dell’Università Cattolica.