Festeggia i quindici anni dalla fondazione l’esperimento nato nel 2007 in Terra Santa. Il progetto residenziale, sostenuto dalla Franciscan Foundation for the Holy Land, oggi accoglie 27 ragazzi. Il direttore fr. Sandro Tomašević: “Sentirsi amati è fondamentale. I ragazzi qui si sentono a casa”
Debora D’Angelo – Città del Vaticano
Da semplice progetto di dopo scuola a vero e proprio progetto residenziale che oggi accoglie 27 ragazzi in situazioni di disagio. Nel 2007 a Betlemme veniva inaugurata la Casa del Fanciullio, struttura per l’accoglienza diurna e residenziale per bambini e adolescenti provenienti da difficili contesti sociali ed economici e da situazioni di estrema vulnerabilità e degrado. Da quel momento i ragazzi hanno iniziato a vivere stabilmente nella casa, dal lunedì al sabato pomeriggio, proprio come se fosse la loro abitazione. Oggi la Casa del Fanciullo è una solida realtà, dove alcuni risiedono e altri vengono nel pomeriggio a studiare: è un luogo che offre sostegno e appoggio che difficilmente avrebbero trovato nella società, o addirittura nelle stesse famiglie, in cui sono spesso trascurati. Nel giorno del quindicesimo anno dalla sua fondazione, è stata celebrata una Messa a cui hanno partecipato frati, ragazzi, operatori, impiegati e operatori.
Casa del Fanciullo
La Casa Francescana accoglie al momento 27 ragazzi, che provengono da diversi contesti difficili alla ricerca di un punto di riferimento: una famiglia a cui affidarsi e con cui crescere. Il progetto è iniziato con padre Marwan – racconta il direttore della Casa, fr. Sandro Tomašević – ed è stato un vero e proprio padre per i bambini che sono passati nella nostra struttura”. Non si tratta di un’istituzione, ma di una realtà consolidata dove viene diffusa l’educazione francescana a tutti coloro che decidono di frequentarla. Inoltre, si svolgono diverse attività, tra cui i pellegrinaggi e le visite.
Prendersi cura
Uno dei pilastri della Casa del Fanciullo è sicuramente il prendersi cura. “Provvediamo a tutte le necessità dei ragazzi – spiega il direttore – come farebbero i loro genitori”. Rispondere ai bisogni di bambini e adolescenti è uno dei compiti che la struttura francescana cerca di portare a termine nel migliore dei modi, diffondendo soprattutto il valore dello stare in famiglia.
Imparare ad amare in famiglia
Lo stesso Papa Francesco ha ricordato che “la famiglia è il luogo in cui si impara ad amare”. La struttura di Betlemme, che compie 15 anni, è un esempio concreto delle parole del Pontefice: un luogo di incontro e condivisione per uscire da sé stessi, accogliere l’altro e stargli vicino. “Quello che i bambini vedono – racconta Fr. Tomašević – lo imparano. Qui si sentono a casa”.
Vicinanza e condivisione
Attraverso il lavoro di tutti coloro che sono impegnati nella Casa del Fanciullo, i ragazzi maturano uno spirito nuovo: vicinanza, cura e condivisione sono alla base di un vivere sereno e in comunione con gli altri. “Sentirsi amati – conclude il direttore della Casa – è fondamentale: trattano gli altri, come loro sono trattati”.