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In Germania Merz canta vittoria, ma l’estrema destra diventa il secondo partito

I risultati delle elezioni tedesche) non hanno tradito i sondaggi della vigilia. Dalle urne esce un partito chiaramente vincitore: la CDU (insieme con la sua costola bavarese della CSU). Il partito cristiano democratico guidato da Friedrich Merz raggiunge il 29 per cento (+ 4,9 rispetto alle ultime elezioni). Il secondo partito tedesco diventa AfD (Alternativa per la Germania) ed è la prima volta che un partito di estrema destra raggiunge queste percentuali. Per il partito di Alice Weidl il guadagno rispetto alle precedenti elezioni è del 9,1%, superiore a quello di qualunque altra forza politica. Era atteso anche il crollo della SDP, il partito socialdemocratico guidato dal mediocre Olaf Scholz, cancelliere senza carisma e senza fortuna. SPD scende al 16% con un calo di voti che sfiora il 10 per cento.

Per la SPD si tratta del peggiore risultato in un’elezione parlamentare nazionale da quando ha adottato il suo nome attuale nel 1890. Perdono anche i Verdi (ma solo -1,2), che raggiungono il 13,5 per cento. Al momento restano sotto la soglia di sbarramento del 5% (quindi sarebbero fuori dal Bundestag) i liberali di FDP e il partito BSW fondato nel 2024 da Sahra Wagenknecht. Fa un bel balzo in avanti invece il partito di sinistra Linke, che arriva all’8,5 peer cento, con una crescita del +3,6.

Se i sondaggi sono stati sostanzialmente rispettati, sorprende invece il dato dell’affluenza alle urne, che raggiunge l’84 per cento. Dalla riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990 non erano mai andati a votare così tanti tedeschi.

Mezz’ora dopo la chiusura dei seggi, Merz ha celebrato la vittoria con una dichiarazione. “Il mondo là fuori non ci aspetta, né aspetta lunghe trattative e negoziati di coalizione”, ha detto Merz ai sostenitori del partito nella capitale tedesca. “Ora dobbiamo riacquistare rapidamente la nostra capacità di agire in modo da poter fare la cosa giusta a casa nostra, in modo da essere di nuovo presenti in Europa, in modo che il mondo possa vedere che la Germania è di nuovo governata in modo affidabile”.

Merz, 69 anni, sarà Cancelliere, ma per governare dovrà trovare degli alleati. La maggioranza più solida sarebbe quella di un’alleanza con l’estrema destra, un’ipotesi sempre esclusa durante la campagna elettorale. Resta in piedi l’ipotesi GroKo (Grosse Koalition, cioè la grande coalizione con i socialdemocratici), mentre con i numeri usciti dalle urne i Verdi non sarebbero abbastanza forti per formare una maggioranza con la CDU/CSU. Una eventuale coalizione di tre partiti rischia di essere debole e litigiosa, come ha dimostrato l’esperienza di Scholz, che ha governato con i Verdi e i liberali. Non a caso i tre partiti della cosiddetta coalizione “semaforo” sono stati bocciati dagli elettori.

Scholz ha riconosciuto la sconfitta e ha ribadito che bisogna fare argine contro l’estrema destra, in costante crescita. La leader di AfD canta giustamente vittoria e Alice Weidel dice di essere sempre pronta al negoziato, ma per ora gli anticorpi del sistema politico tedesco contro la destra estrema e filonazista sembrano ancora forti.





Dal sito Famiglia Cristiana

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