Circa 70 persone tra vertici e personale del Policlinico, dell’Università Cattolica e della Direzione Sanità e Igiene della Città del Vaticano ricevute questa mattina, per circa 20 minuti, da Francesco nelle sale dietro l’Aula Paolo VI. A loro il ringraziamento del Pontefice per le cure e l’assistenza ricevute e l’assicurazione delle sue preghiere, poi la battuta alla rettrice Beccalli: “È forte, quando comandano le donne le cose vanno…”. Saluti individuali e foto di gruppo
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
“Grazie per il servizio in ospedale, molto buono, continuate così!”. A poco meno di un mese dalle dimissioni dal Gemelli, Papa Francesco ha voluto ricevere la comunità del Policlinico divenuta per 38 giorni la sua residenza durante il ricovero per la polmonite bilaterale. Mentre prosegue la convalescenza a Santa Marta e – a parte le uscite a sorpresa in Piazza San Pietro e in Basilica – ancora non ha riavviato l’attività pubblica, Francesco ha voluto comunque organizzare un momento di gruppo con quanti, nel tempo della malattia, lo hanno assistito e curato. Circa 70 persone, tra vertici e personale del nosocomio romano, che per quattro volte ha accolto il Pontefice argentino, sono state ricevute questa mattina, poco prima delle 11, nella saletta dietro l’Aula Paolo VI. Insieme a loro anche rappresentanti dell’Università Cattolica e della Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano che lo hanno assistito durante la degenza di febbraio e marzo. Tutti hanno salutato l’ingresso del Pontefice in sedia a rotelle con un lungo applauso.
Il grazie per le cure e l’assistenza
Ai presenti, con voce più decisa e in recupero grazie alla fisioterapia respiratoria che prosegue insieme a quella motoria, Papa Francesco ha rivolto parole di ringraziamento a tutti: “Grazie per tutto quello che avete fatto”, ha scandito e, rivolgendosi al rettore dell’Ateneo, Elena Beccalli, ha aggiunto: “Grazie a lei, così forte… Quando comandano le donne le cose vanno!”. “Prego per voi”, ha assicurato il Papa, “per favore fatelo per me”.
Il saluto del presidente Franco e i doni
In precedenza, era stato il presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gemelli, Daniele Franco, ad esprimere un indirizzo di saluto e gli auguri per la Pasqua e una pronta guarigione. “Le siamo vicini nella preghiera. Saremmo molto contenti se Lei tornasse al Gemelli non più in veste di paziente, ma per una Sua visita ai nostri malati, in particolare a quelli in condizioni più difficili, bambini e anziani”, ha detto. “I nostri medici danno tanto, nelle cure e nel rapporto umano, ma sono sicuro che una Sua parola di conforto aiuterebbe i malati e le loro famiglie. La aspettiamo, ma – ripeto – non come paziente. Grazie Santo Padre, Le auguriamo di tornare presto in gran forma”.
Uno ad uno Francesco ha salutato i presenti, a cominciare da Beccalli che ha donato da parte di tutta la comunità del Gemelli e della Cattolica un mazzo di fiori bianchi e gialli. Al Papa sono state regalate anche delle uova di Pasqua, dolci e disegni da parte di alcuni bambini. Tutto l’incontro è durato circa 20 minuti e si è concluso con una foto di gruppo.
Il saluto al Gemelli
Già il 23 marzo scorso, la famosa domenica in cui ha lasciato l’ospedale, Papa Francesco aveva voluto salutare brevemente la mattina il personale e i vertici della Cattolica e del Gemelli, insieme all’equipe medica che lo aveva avuto in cura. Tutti poi avevano seguito il Pontefice, intorno alle 12, nel piazzale del Policlinico, mescolandosi alle circa 3 mila persone riunite lì per dare il loro saluto al Vescovo di Roma. Tra queste, numerosi malati. Proprio loro, scriveva Beccalli in una nota, “si sono rispecchiate in una sofferenza che Papa Francesco ha voluto condividere e non nascondere, a conferma della profonda umanità che contraddistingue tutto il suo Magistero”. “Se davvero la Chiesa è chiamata a essere ospedale da campo, come ha detto Papa Francesco, il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e Chirurgia ad esso collegata non possono che rallegrarsi per aver potuto dare il proprio contributo alla guarigione del Santo Padre”, affermava il rettore, ringraziando medici e infermieri che “hanno espresso in maniera esemplare la loro professionalità, dedizione ed umanità, nel segno di quella vocazione alla cura appassionatamente descritta dallo stesso Papa Francesco”.
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Il saluto del Papa a vertici e personale del Policlinico Gemelli