Nel discorso ai partecipanti al convegno interreligioso “All Religions’ Conference”, Francesco evidenzia il valore del dialogo nel contesto globale segnato da “intolleranza e odio”. Le discriminazioni “basate sulle differenze”, divenute per molti “esperienza quotidiana”, sottolinea, si affrontano attraverso “verità spirituali” e “valori” in comune tra le diverse confessioni
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
Esorta al dialogo interreligioso, attraverso “verità spirituali” e “valori” in comune, Papa Francesco. Nel suo discorso di oggi, 30 novembre ai partecipanti al convegno nel centenario della prima “All Religions’ Conference”, promossa dalla “Sree Narayana Dharma Sanghom Trust”, il Papa celebra la figura del suo primo organizzatore, Sree Narayana Guru.
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La riforma sociale di Sree Narayana Guru
“Guida spirituale” induista e “riformatore sociale”, dedicò la sua vita alla promozione del “riscatto sociale e religioso”. Combattendo il sistema delle caste, si fece portatore del messaggio per cui “tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro etnia o dalle loro tradizioni religiose e culturali, tutti sono membri dell’unica famiglia umana”.
Ha insistito sul fatto che non ci dev’essere discriminazione contro nessuno, in nessun modo e a nessun livello.
“Religioni insieme per un’umanità migliore”
Un messaggio che, cento anni dopo, risuona nel “convegno di tutte le religioni” organizzato con il sostegno del Dicastero per il Dialogo interreligioso. Il tema dell’assise “Religioni insieme per un’umanità migliore”, è definito dal Papa “davvero molto attuale e molto importante per i nostri tempi”.
Discriminazioni e violenze, “esperienza quotidiana” per molti
Il “mondo di oggi”, sottolinea Francesco, è infatto teatro di “crescenti casi di intolleranza e odio tra popoli e nazioni”. Fenomeni di “discriminazione ed esclusione, tensioni e violenze” sulla base di “differenze di origine etnica o sociale, razza, colore, lingua e religione” sono divenute “un’esperienza quotidiana per molte persone e comunità”.
Soprattutto tra i poveri, tra gli indifesi e coloro che non hanno voce.
Esseri umani “uguali” e “fratelli”
Il Pontefice ricorda il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato in occasione del Viaggio Apostolico del febbraio 2019 negli Emirati Arabi Uniti con il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb. In esso, si afferma come Dio abbia “creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro”.
“Amarci e onorarci”, la verità comune alle religioni
Una “verità fondamentale” comune a “tutte le religioni”, sottolinea Francesco. Esse insegnano che, “in quanto figli dell’unico Dio, dobbiamo amarci e onorarci l’un l’altro, rispettare le diversità e le differenze in uno spirito di fraternità e di inclusione, prendendoci cura gli uni degli altri, nonché della terra, nostra casa comune”.
Coltivare l’armonia “tra le differenze
Se l’ignorare tali insegnamenti è causa delle turbolenze nel mondo, la loro riscoperta sarà possibile “solo se tutti ci sforzeremo di viverli e di coltivare relazioni fraterne e amichevoli con tutti, all’unico scopo di rafforzare l’unità nella diversità, assicurare una convivenza armoniosa tra le differenze ed essere operatori di pace, nonostante le difficoltà e le sfide che dobbiamo affrontare”, spiega il Papa.
La cooperazione contro l’individualismo
Francesco aggiunge l’auspicio per la cooperazione tra tutte le “persone di buona volontà” per promuovere una cultura di “rispetto, dignità, compassione, riconciliazione e solidarietà fraterna”. Un messaggio già contenuto nella Dichiarazione congiunta di Istiqlal dello scorso settembre, che diventa antidoto ai valori “dell’individualismo, dell’esclusione, dell’indifferenza e della violenza”.
Insieme, “radicati” nelle proprie credenze
“Attingendo” ai loro tratti in comune, conclude il Papa, i rappresentanti delle diverse religioni possono “camminare e lavorare insieme per costruire un’umanità migliore”, rimanendo ciascuno “fermamente” radicato nelle proprie “credenze” e “convinzioni religiose”.