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il Papa: “Festeggiamo il nostro battesimo come un nuovo compleanno”

Nel giorno della celebrazione del Battesimo di Gesù, domenica 12 gennaio, come ogni anno papa Francesco ha amministrato il battesimo ad alcuni neonati in una messa da lui presieduta nella Cappella Sistina. «Oggi comandano loro», ha ricordato il Papa all’inizio della celebrazione, «e noi dobbiamo servirli, con il Sacramento, con le preghiere», ha detto rivolgendosi ai genitori. Nell’omelia, il Pontefice ha espresso solo poche parole di preghiera per i bambini in procinto di ricevere il sacramento dell’iniziazione cristiana: «Chiediamo al Signore che loro crescano nella fede, una vera umanità, nella gioia della famiglia». Ad essere battezzati dal Papa sono stati quest’anno 21 bambini, figli di dipendenti vaticani e della Guardia svizzera. 

A concelebrare la liturgia, il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, e il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. 

Nella preghiera dell’Angelus, papa Francesco ha esordito ricordando che la festa del Battesimo di Gesù «ci fa pensare a tante cose, anche al nostro battesimo. Gesù che si unisce al suo popolo per ricevere il battesimo per il perdono dei peccati. Mi piace ricordare le parole di un inno della liturgia di oggi: Gesù va a farsi battezzare da Giovanni: “con l’anima nuda e i piedi nudi”. E quando Gesù riceve il battesimo si rivela lo Spirito: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Il volto e la voce. Prima di tutto il volto. Nel rivelarsi Padre attraverso il Figlio, Dio stabilisce un luogo privilegiato per entrare in dialogo e in comunione con l’umanità. È il volto del Figlio amato. Al secondo posto la sua voce dicendo: “Tu sei il Figlio mio amato”. E questo è un altro segno che accompagna la rivelazione di Gesù».

Il Pontefice prosegue: «La festa di oggi ci fa contemplare il volto e la voce di Dio, che si manifestano nell’umanità di Gesù. E allora chiediamoci: ci sentiamo amati? Io mi sento amato e accompagnato da Dio o penso che Dio è distante da me? Siamo capaci di riconoscere il suo volto in Gesù e nei fratelli? Siamo abituati ad ascoltare la sua voce? E io vi faccio una domanda: ognuno di voi ricorda la data del suo battesimo? Questo è molto importante. In quale giorno io sono stato battezzato o battezzata?». Se non la ricordiamo, prosegue Francesco, una volta arrivati a casa chiediamo ai genitori, ai padrini la data del nostro battesimo. E un invito: «Festeggiare la data come un nuovo compleanno, quella nascita propria nello Spirito di Dio. Non dimenticatevi, questo è un lavoro da fare a casa: la data del mio battesimo».

Al termine della recita dell’Angelus, il Papa ha rivolto la sua preghiera agli abitanti di Los Angeles colpiti dal terribile incendio. Ha ricordato i neonati battezzati e le loro famiglie, la beatificazione di don Giovanni Merlini, missionario del Preziosissimo Sangue, invocando anche la sua intercessione «mentre preghiamo per la pace, in Ucraina, in Medio Oriente, nel mondo intero, sottolineando, ancora un volta, che «la guerra è sempre una sconfitta».

(Foto Ansa)





Dal sito Famiglia Cristiana

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