Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

I giovani scrivono ai cardinali: «Scegliete un Papa pastore come Francesco»

«La morte di Francesco non segna la fine di un’epoca», ma è un invito. Quello a «continuare a sperare. A proseguire il cammino da lui tracciato. A ritornare a essere Chiesa pellegrina».

In una lettera aperta i giovani del mondo scrivono ai cardinali prima del loro ingresso in conclave. L’iniziativa, partita dall’associazione belga Kamino e subito sottoscritta dalla suora spagnola Xiskya Valladares, che ha partecipato al Sinodo dei vescovi come madre sinodale, ha in poco tempo raccolto migliaia di adesioni ed è stata recapitata a chi si appresta a eleggere il nuovo Papa.

I giovani chiedono che la scelta del futuro Pontefice sia «un passo verso una Chiesa dove i giovani non siano solo accolti, ma coprotagonisti. Fate che la vostra scelta sia un’eco di Francesco e una risposta profetica al futuro».

«Desideriamo una Chiesa che creda che lo Spirito di Dio continui a soffiare, anche oggi, anche attraverso i giovani, anche su nuove strade», dicono. E, mentre ricordano quanti, Papi, vescovi, uomini e donne in tutto il mondo, «hanno trasmesso la fede con ardore, a volte con sofferenza, spesso con amore», riconoscono anche «le ombre: il clericalismo, gli abusi di potere, il silenzio colpevole. Onorare il passato significa anche imparare dal passato. Non per restarvi imprigionati, ma per guarire».

Sottolineano che «papa Francesco ci ha mostrato un altro modo di essere Chiesa. Ci ha ricordato che il sinodo non è una riunione, ma uno stile di vita. Ci ha insegnato ad ascoltare — ad ascoltare davvero — l’altro, le periferie, lo Spirito. Ha aperto porte, infranto tabù, parlato di abusi, di strutture di potere, della natura come sorella. Si è recato in luoghi dove altri leader mondiali non hanno avuto il coraggio di andare. Ha chiamato i giovani a “fare chiasso”, non per ribellione, ma per amore del mondo. Ha costruito una cultura del dialogo — con la società, con le altre religioni, con chi pensa e sente diversamente».

E allora bisogna guardare al futuro, che «non si può scrivere senza i giovani, senza le donne, senza i laici. Christus Vivit non è un semplice allegato ai documenti sinodali — è un manifesto per una Chiesa che si nutre della forza del sogno dei giovani. Vi chiediamo di prenderlo sul serio». E per questo sognano «un Ministero dei Costruttori di Pace nella Chiesa: leader che costruiscono ponti, che superano i conflitti, che riconoscono la forza della vulnerabilità».

Sperano in «una Chiesa radicalmente integra. Una Chiesa dove la trasparenza non sia uno slogan, ma il fondamento della fiducia». Una «Chiesa inclusiva. Una Chiesa che non giudica per origine, genere, orientamento o status, ma per la capacità di amare».

L’appello allora è quello di non scegliere solo un Papa: «Scegliete un pellegrino. Un pastore. Un costruttore di pace. Fate che la vostra scelta sia un passo verso una Chiesa dove i giovani non siano solo accolti, ma coprotagonisti. Fate che la vostra scelta sia un’eco di Francesco e una risposta profetica al futuro. Chiamateci pellegrini di speranza. Ma, soprattutto, ascoltateci. Perché la speranza non è un sogno. La speranza è un cammino. E quel cammino lo percorriamo insieme».





Dal sito Famiglia Cristiana

Visualizzazioni: 0
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy