Alta l’affluenza alle urne. Sconfitti il partito ambientalista e la sinistra al governo. Sia il partito Demokraatit, sia Naleraq, che hanno vinto le elezioni, sono favorevoli all’indipendenza dalla Danimarca
Luca Collodi – Città del Vaticano
L’opposizione conservatrice ha vinto le elezioni legislative in Groenlandia. Il voto ha premiato il partito democratico, Demokraatit, formazione “social-liberale”, con oltre il 30% dei voti. Bene anche i nazionalisti di Naleraq con il 23%. Netto calo infine per i partiti del governo uscente: gli ambientalisti di sinistra e i socialdemocratici.
Il voto
Sia il partito Democratico, sia Naleraq sono favorevoli all’indipendenza dalla Danimarca. Il risultato a sorpresa è giunto dopo una giornata elettorale molto partecipata. Nella capitale Nuuk i seggi hanno chiuso ben oltre l’orario previsto, per assicurarsi che tutti i presenti avessero la possibilità di esprimere il proprio voto. Secondo gli analisti, il successo dei conservatori, finora all’opposizione, sui partiti di sinistra e ambientalisti che hanno governato per anni la Groenlandia, indicherebbe che molti cittadini hanno premiato i partiti impegnati sulle questioni sociali come la sanità, l’istruzione, il patrimonio culturale e le politiche sociali. I partiti della coalizione di sinistra, ambientalisti e social-democratici al potere, hanno invece subito un forte calo, arrivando al terzo e quarto posto.
L’indipendenza
La Groenlandia è una regione autonoma della Danimarca e conta 56mila abitanti, la maggior parte dei quali di origine indigena Inuit, posta nell’Atlantico settentrionale e ricca di terre rare. Il voto era sotto osservazione internazionale dopo che il presidente Usa Donald Trump aveva sostenuto di voler prenderne il controllo. L’isola è in cammino verso l’indipendenza dalla Danimarca dal 2009, e i 31 parlamentari eletti determineranno il futuro dell’isola. Quattro dei 5 principali partiti in corsa, infatti, hanno chiesto l’indipendenza.