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Gaza, i medici di MSF: ecco come si muore di fame

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L’organizzazione umanitaria che opera a Gaza pubblica le testimonianze dei medici e degli operatori umanitari che descrivono le condizioni inumane in cui versano bambini, donne e anziani. Caroline Willemen: “E’ una fame deliberata e provocata dalle autorità israeliane”

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Così la fame distrugge il corpo di un essere umano: nelle prime 6-24 ore, il livello di zucchero nel sangue cala. Il corpo brucia il glicogeno immagazzinato per sopravvivere. Da 1 a 3 giorni, il glicogeno è esaurito e il grasso viene trasformato in chetoni per alimentare il cervello. Il corpo entra in quello che chiamiamo “modalità di sopravvivenza”. Entro 3-5 giorni, i muscoli iniziano a deteriorarsi. Il corpo sacrifica i propri tessuti, persino il cuore, solo per sopravvivere. È a questo punto che i bambini smettono di piangere. A parlare è il dottor Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di MSF a Gaza. Affida la sua testimonianza a un breve video girato con il telefonino. Sullo sfondo il campo con le tende dove cercano rifugio i profughi.

Anche i medici muoiono di fame

E’ magro il dottor Mughaisib, gli occhi scavati dalla stanchezza, e fa fatica a parlare perché la fame, spiega, sta colpendo anche il personale umanitario. “Negli ultimi mesi sono sopravvissuto con un solo pasto al giorno. E negli ultimi giorni ho mangiato solo una volta ogni due giorni, non perché non potessi permettermelo, ma perché non c’è nulla da comprare e i mercati sono completamente vuoti. E non sono l’unico. Ci prendiamo cura di pazienti che stanno morendo di fame mentre noi stessi stiamo iniziando a soffrire la fame”. Anche gli autisti delle ambulanze che trasportano i feriti e i pazienti stanno morendo di fame.

Il cibo e l’acqua usati come arma

Una testimonianza quella del dottor Mughaisib cui si aggiunge quella diffusa con una nota audio dalla capo-progetto di Medici senza frontiere a Gaza City, Caroline Willemen: “assistiamo ormai quotidianamente alle conseguenze della mancanza di cibo e aiuti cui viene impedito di entrare a Gaza”. Dal mese di maggio il numero dei pazienti colpiti dagli effetti della fame che vengono ricoverati nelle strutture ormai malmesse di Msf sono quadruplicati. Anche i nostri colleghi sanitari sono colpiti dalla carenza di cibo”. Dai medici ci si aspetta che possano salvare vite, ma com’è possibile se loro stessi vengono lentamente consumati dalla fame? “Usare il cibo, l’acqua, gli aiuti come arma in questa guerra è assolutamente inaccettabile”, denuncia il dottor Mohammed Abu Mughaisib.

La testimonianza in inglese di Caroline Willemen

Chi cerca cibo viene ucciso

Oltre alla fame la popolazione di Gaza continua a subire gli effetti di una guerra che non lascia un momento di respiro. “Abbiamo dozzine di pazienti che arrivano alla clinica di Medici senza frontiere ogni giorno con gravissime ustioni provocate dalle esplosioni, ferite di arma da fuoco, fratture di ogni tipo”. Le ferite di guerra sono sempre difficili da curare e in questi casi i pazienti non hanno nessuna resistenza perché già fortemente debilitati. I pochi che ancora tentano di cercare del cibo – è la testimonianza di Caroline Willemen – vengono presi a fucilate.



Dal sito Vatican News

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