Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Francesco, profeta del silenzio e della carità

di fra Emiliano Antenucci

Papa Francesco è stato un mistico dell’azione, un teologo pratico del popolo, un pastore fino alla fine tra la gente (l’ultima sua comparsa in giro con la papa mobile in Piazza San Pietro). E’ salito al Cielo con “l’odore delle pecore” e si è consumato fino all’ultimo respiro per la pace nel mondo. Nessuno mette in evidenza che dietro al papa della gente, c’è la sua natura di buon gesuita che si alzava presto alle quattro del mattino, amava il silenzio e la preghiera silenziosa, meditava la parola di Dio, si lasciava guardare dalla Madonna, espertissimo di discernimento ed era essenziale in tutto. Sono molto interessanti i suoi scritti spirituali da maestro dei novizi e da provinciale della compagnia di Gesù. Pochi sanno che quando era arcivescovo di Buenos Aires scrisse una lettera pastorale dell’avvento tutto sul silenzio.

Dal silenzio nascono le parole autentiche e di speranza della fede. Dal silenzio nasce la vera carità, senza ipocrisia e senza narcisismo. Il trucco dei papi, ma anche di tutti i santi, è stata un’intensa vita spirituale di fondo, questo è stato il segreto del nostro caro e amato papa.

Posso testimoniare dai colloqui personali fatti con papa Francesco, tutto questo, fino a volere con insistenza un nuovo Santuario dedicato alla Madonna del Silenzio, che è diventata una delle sue devozioni personali. Ci sono varie icone dentro al Vaticano dall’ascensore del cortile di San Damaso, a Santa Marta, ma anche nel sua scrivania personale. La Vergine del Silenzio invita al silenzio interiore, ma anche contro il chiacchiericcio, uno dei più cattivi “sport” praticati in tutti gli ambienti, e forse all’interno della chiesa ancor di più, perché è l’arma che usa il diavolo per distruggere persone, famiglie e comunità.

In una foto che gli hanno fatto dentro la bara  e che mettevano in evidenza le sue mani ho scritto sulla mi pagina questa meditazione:

“Le tue mani, caro papa Francesco, hanno toccato una infinità di persone, hanno toccato le mie mani e il tuo abbraccio è rimasto indelebile in me per sempre. Le tue mani hanno pregato, benedetto, scritto, telefonato, consolato, lavorato per il santo popolo di Dio. Pensavi a tutti, dai capi di Stato ai più poveri dei poveri. Ricordo le quattro parole chiavi di ogni colloquio: “Come stai? Ti voglio bene! Vai avanti! Salutami tua mamma!”. Grazie Santo Padre, papa della gente e morto con l’odore delle pecore fino alla fine. Dal Cielo prega per tutti noi!”

Riflettevo che come padre Pio, di cui era tanto devoto, papa Bergoglio, farà più rumore da morto che da vivo, basta vedere il fiume di persone che popola Roma in questi giorni.

Papa Francesco è stato un grande uomo, un grande papa e grande profeta, e credo che dobbiamo ancora meditare come si deve i suoi gesti, le sue parole e il suo magistero.

Per me la migliore “elaborazione del lutto” per papa Francesco è alzarsi ogni mattina con la forza e la gioia del Risorto, amare il silenzio, la preghiera, la santa messa, il santo rosario, lasciarsi guardare dalla Madonna, incontrare tutte le categorie di persone e trattarle come uniche e irripetibili con rispetto e con amore. Il miglior modo per onorare papa Francesco è ritornare all’essenziale, alla sobrietà di vita, avere un grande senso dell’umorismo, fare gesti di tenerezza, di pace e di misericordia. Il miglior modo è anche l’umiltà, non amare il potere, la carriera, ma andare incontro agli ultimi, ma ricercare gli ultimi posti scomodi e che non vuole nessuno anche nella Chiesa.





Dal sito Famiglia Cristiana

Visualizzazioni: 0
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy