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Fondazione Soleterre, un nuovo progetto per i bambini malati di cancro in Palestina

La guerra, in qualunque parte del mondo, ha sempre un impatto devastante sui diritti, sulla salute, sul benessere dei bambini, gli indifesi, i più vulnerabili. In Palestina, martoriata ormai da mesi di conflitto, è rimasto un solo ospedale pubblico per la cura del cancro infantile e delle patologie pediatriche croniche. Si tratta del Beit Jala Governmental Hospital, in Cisgiordania, a circa 10 km a sud di Gerusalemme. Qui Fondazione Soleterre ha avviato il progetto Every Child in life and peace, realizzato grazie al contributo di Every child is my child Ets e con la collaborazione di PCRF-Palestine Children’s relief Fund – che ha creato gli unici due dipartimenti di Oncologia pediatrica presenti in Palestina – e Vis-Volontariato internazionale per lo sviluppo.

Anche in Palestina, come in altri contesti di guerra, l’obiettivo di Soleterre è far sì che le cure per i piccoli pazienti oncologici non vengano interrotte. Il progetto ha l’obiettivo di assistere in un anno circa 120 bambini malati di cancro con le loro famiglie. Le attività consistono nel garantire supporto psicologico per la cura del trauma infantile a bambini, genitori e personale sanitario; fornire medicinali essenziali e salva-vita per le cure dei bambini; promuovere attività educative e di animazione in ospedale; provvedere all’accoglienza di famiglie indigenti residenti lontano dalla struttura sanitaria e la futura accoglienza e il rimpatrio dei bambini provenienti dalla Striscia di Gaza.   

« La violenza e il trauma psicologico a cui sono esposti i bambini in Palestina ha raggiunto negli ultimi mesi livelli di intensità inediti». dichiara Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre. «La nostra esperienza in 19 ospedali nel mondo, molti dei quali dislocati in aree di emergenza e guerra, dimostra che durante i conflitti il rischio di morire a causa degli attacchi al sistema sanitario aumenta. L’escalation di violenza a cui si continua ad assistere non deve interrompere le cure dei bambini malati, in particolare quelli colpiti dal cancro. I bambini palestinesi vivono da anni in una realtà dove le condizioni di violenza strutturale non sono parimenti accompagnate da possibilità di cura fisica e psichica dei traumi. Per questo abbiamo deciso di esserci, per garantire le cure e il giusto supporto. Finché nel mondo non vi sarà la pace, Soleterre lavorerà senza sosta per alleviare i traumi a cui l’infanzia è esposta, traumi che, se non adeguatamente curati, rischiano di diventare patologie. Perché, qualsiasi sia lo scenario politico e sociale, la protezione dei minori e le cure mediche e psicologiche non debbano mai essere interrotte» .

Nella Striscia di Gaza le strutture sanitarie pediatriche sono state distrutte e i bambini con malattie croniche sono stati evacuati o costretti a restare senza cure. Il reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale – istituito dal Palestine Children’s Relief Fund nell’ambito del Sistema sanitario pubblico locale e donato al Ministero della Sanità palestinese – è diretto dal dottor Mohammed Najajrah, principale oncologo del ministero della Salute della Cisgiordania, e oggi conta 18 posti letto. I piccoli pazienti provengono soprattutto dal Centro e dal Sud della Cisgiordania (Governatorati di Ramallah, Hebron e Betlemme), ma alcune anche da luoghi più distanti. E con i problemi di spostamento causati dalla guerra molte famiglie devono sostenere costi elevati, per loro impossibili, per una sistemazione a proprie spese vicina ai reparti di cura dove i loro bambini vengono ospedalizzati.   





Dal sito Famiglia Cristiana

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