Si è chiusa con grande soddisfazione la ventesima edizione del Festival nazionale della Comunicazione, ospitata quest’anno dall’Arcidiocesi di Fermo e promossa dai Paolini e dalle Paoline. Un bilancio più che positivo: dieci giorni di attività, oltre 35 eventi, dodici comuni coinvolti, otto vicarie su nove attivamente partecipanti e una forte partecipazione popolare.
A tracciare il senso dell’iniziativa è l’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Fermo, che ha coordinato l’organizzazione: “Un Festival stimolante, formativo, coinvolgente”, si legge nella nota conclusiva. “Un’esperienza unica ed arricchente che ha aiutato a comprendere l’importanza di comunicare con mitezza, per aprire strade anziché alzare muri, accendendo insieme la speranza nei cuori e comunicando con gioia la bellezza dell’incontro con il Signore”.
Don Michele Rogante, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, ha voluto ringraziare il vescovo Rocco Pennacchio per aver accolto la proposta, e l’équipe organizzativa composta da don Enrico Brancozzi, Chiara Curi, Adolfo Leoni e Annalisa Cerretani: “Giorni intensi, un po’ stancanti, ma davvero belli, unici, emozionanti ed arricchenti”.

Da sinistra, monsignor Rocco Pennacchio, Paolo Ruffini e don Giuseppe Lacerenza.
Soddisfatti anche i coordinatori nazionali del Festival, don Giuseppe Lacerenza e suor Cristina Beffa, che hanno partecipato personalmente all’evento. Quest’ultima ha dichiarato: “Fermo, un Festival accolto con entusiasmo e portato avanti con ineccepibile impegno. Alcune chicche del programma hanno confermato che ‘una diversa comunicazione è possibile’. Grazie all’Arcivescovo Pennacchio, a don Rogante e a Chiara Curi per la loro preziosa presenza”.
Come da tradizione, la chiusura del Festival ha visto l’annuncio della diocesi che ospiterà l’edizione successiva. Il testimone passa ora alla Diocesi di Albano, dove nel 2026 si terrà la ventunesima edizione.

La relazione di don Simone Bruno, primo a destra, durante i lavori del Festival.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta – ha dichiarato il vescovo di Albano, Vincenzo Viva – e ci inseriremo con le nostre peculiarità nel solco fecondo di questa manifestazione, che coniuga liturgia, arte, bellezza e dialogo. Riprendendo le parole del nostro Papa Leone XIV, vogliamo essere costruttori di ponti di fraternità universale, fautori di una comunicazione disarmata e accogliente, che metta al centro la dignità della persona. Sarà un’occasione di comunione ed evangelizzazione, ma anche di apertura alle sfide sociali e culturali del nostro tempo, come quelle legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale”.
Chiude il bilancio positivo l’Arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa. “È stata una proposta nuova per il nostro territorio – ha detto – che ci ha permesso di fare rete, riscoprire l’importanza della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e il messaggio di Papa Francesco, pubblicato il 24 gennaio. In questi giorni abbiamo sperimentato che è possibile dare spazio a un modo diverso di comunicare, capace di accendere la Speranza”.