Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Fede e Scienza al Servizio della Vita: Il Giubileo del Policlinico Gemelli


Sabato 1 marzo 2025, nella maestosa cornice della Basilica di San Pietro, si è celebrata l’Eucaristia in occasione del Giubileo della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. L’evento, presieduto da S.E. monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato un momento di intensa preghiera e riflessione, nel segno della speranza e della cura per il prossimo.

Presenti al Giubileo del Gemelli il presidente della Fondazione Gemelli Daniele Franco e l’ad di Gemelli Isola Daniele Piacentini insieme a medici, infermieri, operatori sanitari, personale tecnico e amministrativo e loro familiari dei due ospedali collegati all’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore. Tutto insieme hanno attraversato la Porta Santa dopo il pellegrinaggio partito da Piazza Pia alle ore 10 guidato dall’assistente spirituale del Gemelli Don Nunzio Currao

La vicinanza al Santo Padre

L’omelia ha avuto inizio con un pensiero rivolto a Papa Francesco, il cui stato di salute ha destato preoccupazione, ma che, con grande sorpresa, ha deciso di recarsi personalmente al Policlinico Gemelli per incontrare i pazienti e il personale sanitario. «Da tutto il mondo giunge incessante al Santo Padre il balsamo più prezioso: la preghiera», ha ricordato Mons. Giuliodori, sottolineando come la speranza e la fede siano strumenti fondamentali nel cammino giubilare.

Il Giubileo, come sottolineato dal Pontefice nella Bolla di Indizione Spes non confundit, è un tempo di grazia in cui ogni persona è chiamata a riscoprire e a rianimare la speranza. «Siamo anche noi oggi ‘pellegrini di speranza’», ha affermato l’Arcivescovo, ricordando che il passaggio attraverso la Porta Santa rappresenta l’incontro con Cristo, che accoglie tutti con il suo abbraccio misericordioso.

Richiamando il Vangelo del giorno (Mc 10, 13-16), Mons. Giuliodori ha posto l’accento sulla semplicità e la fiducia dei bambini, indicati da Gesù come modello di accesso al Regno di Dio. «Il Giubileo è un tempo di rinnovamento che potremmo definire ‘tempo per tornare bambini’», ha spiegato, evidenziando la necessità di liberarsi dalle pesantezze della vita e riscoprire la freschezza della fede battesimale.

In questo contesto, ha citato il dialogo tra Gesù e Nicodemo: «Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,4-6). La vita spirituale, ha ribadito l’Arcivescovo, è la vera fonte del benessere, capace di donare una felicita autentica e duratura.

La prima lettura, tratta dal libro del Siracide, ha offerto lo spunto per una riflessione sulla dignità umana e sulla necessità di trovare il giusto equilibrio tra la consapevolezza della propria fragilità e l’immenso valore della vita. “Il Giubileo è un tempo di grazia per ritrovare la ‘giusta misura’ della nostra vita e il vero baricentro di tutto che è Gesù Cristo”, ha dichiarato Mons. Giuliodori, citando Blaise Pascal: «La conoscenza di Dio senza quella della propria miseria genera l’orgoglio. La conoscenza della propria miseria senza quella di Dio genera la disperazione. La conoscenza di Gesù Cristo genera il giusto mezzo» (Pensieri, n. 75).


Un canto di speranza per l’umanità

Rivolgendosi direttamente agli operatori sanitari, Mons. Giuliodori ha sottolineato l’importanza della formazione etica e spirituale nella cura dei pazienti. «Non è facile formare ed educare i giovani a discernere il bene e il male e a maturare uno spirito di autentico e generoso servizio», ha detto, evidenziando come il Policlinico Gemelli, fin dalla sua fondazione, abbia incarnato il connubio tra scienza e fede, tra ricerca e dedizione alle persone più fragili.

Il testo del Siracide ricorda che Dio ha affidato agli uomini il compito di prendersi cura gli uni degli altri: «Guardatevi da ogni ingiustizia e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo». Questa chiamata alla responsabilità trova un’eco nelle parole di Papa Francesco nella Bolla del Giubileo: «Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono» (SnC, n. 11).

L’Arcivescovo ha infine espresso un sentito ringraziamento a tutti gli operatori sanitari del Policlinico Gemelli, facendo sue le parole del Santo Padre: «La gratitudine raggiunga tutti gli operatori sanitari che, in condizioni non di rado difficili, esercitano la loro missione con cura premurosa per le persone malate e più fragili» (SnC, n. 11).

Concludendo l’omelia, ha affidato alla protezione del Sacro Cuore di Gesù e alla Madonna la salute del Papa e il cammino giubilare del Policlinico Gemelli, invitando tutti a proseguire nel pellegrinaggio di speranza.





Dal sito Famiglia Cristiana

Visualizzazioni: 1
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy