Covid, Bassetti: centomila scomparsi, ricordarli in Dio apre alla speranza

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Prima giornata di preghiera in ricordo delle vittime del coronavirus in Italia. Il presidente dei vescovi italiani riflette sul dramma della pandemia e con le parole di La Pira dice: c’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente, la morte non ha l’ultima parola

Roberta Barbi – Città del Vaticano

E’ Giorgio La Pira a suggerire le parole giuste per una stagione di lutti e di incertezza globalizzati, come mai conosciuti nella storia recente, che però non vuole arrendersi allo sconforto. Il cardinale Gualtiero Bassetti cita La PIra nell prima giornata di preghiera in ricordo delle vittime del Covid in Italia: c’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente, la morte non ha l’ultima parola. “Vogliamo pregare per tutti coloro che sono stati strappati alla vita dal virus che da più di un anno sta flagellando l’Italia e il mondo intero. Oggi è il momento di fare silenzio e di rivolgere il nostro pensiero alle oltre centomila persone che non ce l’hanno fatta. Un silenzio che si fa preghiera e che apre alla speranza”.

Le parole del cardinale Bassetti sulle vittime del coronavirus

“Oggi – prosegue il cardinale Bassetti – è l’occasione per fare memoria, perché chi non ha memoria non ha radici e viene sradicato da qualunque vento – ha detto ancora il porporato – la memoria è come un contenitore che dà senso profondo alla vita e da cui si può attingere. La preghiera diventa allora una cannella d’acqua fresca che sgorga da questo contenitore e si traduce in un dialogo con Dio”.

“La gente ha bisogno di pane, ma anche di lavoro, di solidarietà e di grazia perché senza grazia la vita non ha senso – riflette il presidente della Cei – c’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente, ripeteva La Pira e anche noi, oggi, vogliamo pensare che sia così, certi che la morte non abbia l’ultima parola”. La Giornata nazionale istituita per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa dell’epidemia di Coronavirus viene celebrata nelle chiese che sono in Italia con liturgie e momenti dedicati. Nella sede della Conferenza episcopale italiana è stata issata la bandiera a mezz’asta. Per l’occasione, infine, l’Ufficio liturgico nazionale ha composto una preghiera da recitare singolarmente o in comunità.



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