Brasile, alluvioni nello Stato di Acri. La Chiesa si mobilita

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Si aprono le cappelle per accogliere le famiglie senza tetto a Sena Madureira nell’area del Brasile più colpita dal disastro ambientale. Oltre alla crisi senza precedenti vissuta a causa della pandemia di Covid-19, della dengue e della malaria, la situazione delle piogge e delle inondazioni nello Stato è molto critica

Andressa Collet e Lisa Zengarini – Città del Vaticano 

È stato di emergenza nello Stato brasiliano di Acri, nella sezione occidentale dell’Amazzonia, dove le piogge torrenziali hanno causato in questi giorni esondazioni e alluvioni in diverse località, lasciando senza casa migliaia di famiglie, in un momento già molto critico a causa della pandemia del Covid-19. I più colpiti sono i poveri che vivono sulle rive dei fiumi. È il caso della comunità di Sena Madureira, cittadina vicina al fiume Iaco, cresciuta attorno all’estrazione del caucciù. Situata a circa 145 km dalla capitale Rio Branco, Sena, è il terzo comune più popoloso di Acri, dopo Rio Branco e Cruzeiro do Sul.

L’ospitalità e la generosità civile e religiosa

A Sena Madureira l’alluvione ha coinvolto 17mila persone. Di questi, 4mila sono già ospitati in strutture di accoglienza pubblica, alcune messe a disposizione dal governo, come campi sportivi e scuole comunali e statali. Anche la Chiesa cattolica si è unita alla mobilitazione di solidarietà e accoglie le famiglie, come racconta a Vatican News padre Moisés de Oliveira Coelho dell’Ordine dei Servi di Maria e parroco della Parrocchia di Nossa Senhora da Conceição. “Abbiamo alcune cappelle che vengono usate come rifugio temporaneo, come la Cappella Nossa Senhora Aparecida, la Cappella di São Sebastião e la Cappella di Santa Cruz. Anche altre cappelle sono occupate, non dalle famiglie però, ma dai beni che sono riuscite a recuperare”.

La Chiesa si sta mobilitando anche per raccogliere donazioni per chi ha perso tutto. A questo scopo – spiega padre Moisés – è stata lanciata l’Ação Bom Samaritano (“Azione del Buon Samaritano”), una campagna di solidarietà promossa in collaborazione con il governo locale. La parrocchia raccoglie cibo, scarpe, vestiti, prodotti per l’igiene personale e per la pulizia. “Riceviamo donazioni dai nostri fedeli, da persone di buona volontà, prepariamo pacchi alimentari e poi li distribuiamo nei rifugi”.

Le donazioni, una preziosa risorsa

La solidarietà della Chiesa locale non si ferma all’emergenza, ma guarda anche al dopo, quando le persone dovranno tornare a casa. Per questo – spiega padre Moisés – si stanno mettendo da parte i soldi ricavati con le donazioni: “Abbiamo aperto un conto corrente in modo che, dopo la fine delle alluvioni, possiamo aiutare le famiglie ad acquistare prodotti per la pulizia, articoli per l’igiene personale e beni di prima necessità. Si tratta di azioni ancora piccole, rispetto alla grandezza di quanto sta accadendo, ma sono sufficienti e necessarie e aumentano con la crescita delle donazioni. Quindi, dipendiamo dalle donazioni per potere fare queste buone azioni ed è per questo che contiamo sempre sull’aiuto e sulla collaborazione di tutti in questo momento “.

Le inondazioni dei fiumi regionali nello Stato di Acri hanno creato disagi anche nella capitale Rio Branco, a Cruzeiro do Sul e nei comuni di Tarauacá, Feijó, Santa Rosa do Purus e Rodrigues Alves. Per far fronte all’emergenza, tutti gli enti pubblici sono in massima allerta e stanno provvedendo a soccorrere la popolazione a rischio. Le autorità statali hanno creato 23 rifugi temporanei per gli sfollati e nello scorso weekend hanno distribuito oltre 500 pacchi alimentari alla popolazione . In tutto sono circa 120mila persone colpite. Il numero di famiglie sconvolte da questi eventi meteorologici estremi sono oltre 32mila. Ad Acri anche la situazione sanitaria è particolarmente critica a causa della pandemia di Covid-19, dell’epidemia di dengue e della malaria. Sia casi i contagi che i ricoveri stanno aumentando mettendo sotto forte pressione gli ospedali.



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