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Assisi, al via “CorporalMente”, decima edizione del Cortile di Francesco


La manifestazione culturale del Sacro Convento si è aperta con una lezione “Sull’Infinito” di Alessandro Baricco, sul prato della chiesa superiore della Basilica. Il tema scelto è “CorporalMente”, a 800 anni dall’impressione delle stimmate sul corpo del Santo, ed entrerà nel vivo da domani, per chiudersi il 22 settembre. Fra’ Cesareo: “Riflettiamo sull’essere persone unite, interiorità e corpo, come Francesco”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

L’impressione delle stigmate a Francesco d’Assisi sul monte de La Verna, 800 anni dopo, esprimono ancora “in maniera particolarmente eloquente” il legame indissolubile, eppure spesso dimenticato, tra il mondo dell’interiorità – che è il cuore di ciò che noi siamo – e la sua manifestazione all’esterno, nel corpo. Per evocare questa realtà, i frati francescani del Sacro Convento di Assisi hanno scelto “CorporalMente come titolo della decima edizione del Cortile di Francesco. Nella cultura contemporanea “ci sono due derive pericolose – sottolinea ai media vaticani fra’ Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento – quella che vede il corpo come cuna scatola, che deve essere molto bella, altrimenti non sei accettato. E un’altra che lo vede come qualcosa di inferiore, secondario rispetto all’interiorità”. Francesco e la fede cristiana, chiarisce fra’ Giulio, “ci dicono che non è così. Il corpo è proprio la manifestazione di ciò che io sono, perché senza il corpo nessuno potrebbe fare esperienza di me, non vivrei le relazioni che mi edificano”. Allora “CorporalMente” è il “tentativo di dire con uno slogan quello che noi siamo, corpo e mente” uniti nella persona.

Più di mille sul prato della Basilica per Baricco

Il Cortile di Francesco, che ha avuto una anteprima di successo domenica sera, con  una lezione “Sull’Infinito” di Alessandro Baricco, sul prato della chiesa superiore della Basilica, riempito di più di mille persone, sarà quindi, per i francescani conventuali di Assisi, “un’esperienza e una ricerca di quella sapienza che tiene insieme la chiamata spirituale, le relazioni interpersonali e la dimensione fisica in ambito individuale, collettivo e ambientale della realtà meravigliosa e fragile che è ogni persona umana: ognuno di noi”. La serata con Baricco, scrittore, sceneggiatore e conduttore, organizzata in collaborazione con Umbria Green Festival, è stata un viaggio nella storia dell’esperienza stessa dell’infinito in Occidente, dal mondo classico a quello contemporaneo, prendendo come punto di partenza la figura di san Francesco e il tema di questa edizione del Cortile. Lo scrittore ha sottolineato, in particolare, il desiderio di infinito che anche Francesco riconosce nella propria vita, un desiderio che appartiene a tutti, ma che nella storia dell’uomo coincide anche con un’esperienza di paura.

L'incontro con Alessandro Baricco

L’incontro con Alessandro Baricco

Gli eventi principali dal 12 al 15 settembre

Su questa scia proseguiranno, dal 12 al 15 settembre, gli incontri della quattro giorni tradizionale del Cortile, che vedranno intervenire personalità della società civile, dell’impresa, della comunicazione, del mondo ecclesiale e delle istituzioni. Un’altra lectio viene tenuta il 12 settembre alle 18 da Luca Sommi, giornalista e conduttore, dal titolo: “Viaggio nelle bellezze”. Ma ad aprire la giornata sarà il panel dal titolo “Vogliamoci bene”, alle ore 10 nella Sala Cimabue del Centro convegni Colle del paradiso. Un incontro pensato in particolare per le scuole sul tema della felicità, del rapporto con il cibo, con il proprio corpo e delle relazioni nello sport. Alle 21.30 chiuderà “La sagra della primavera”, spettacolo di danza contemporanea su musiche di I. Stravinskij, dell’ODA Dance Company guidata dal ballerino e coreografo Ermanno Sbezzo nella suggestiva cornice del prato della chiesa superiore della Basilica.

Sculture e street food nel “Cortile nel Cortile”

La piazza inferiore si animerà con le attività del “Cortile nel Cortile”: oltre allo street food, tre scultori del legno lavoreranno ad altrettante opere ispirate al tema delle Stimmate, mentre un infopoint sarà a disposizione dei visitatori; sarà anche possibile incontrare il direttore della rivista San Francesco Patrono d’Italia, fra Riccardo Giacon, e ricevere degli insights su buone pratiche di sostenibilità quotidiana grazie alla collaborazione con il Centro Laudato si’ di Assisi. Infine, per la prima volta, in via del tutto eccezionale, la vetrata istoriata con l’impressione delle stimmate di san Francesco sulla loggia del Sacro Convento sarà illuminata in questi giorni del Cortile a partire dall’imbrunire.

Alessandro Baricco (a sinistra) e fra' Giulio Cesareo

Alessandro Baricco (a sinistra) e fra’ Giulio Cesareo

“AI Assisi Act”, intelligenza artificiale e comunicazione

A chiudere i quattro giorni centrali dell’iniziativa sarà la firma dell’AI Assisi Act, manifesto che affronta il tema del ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo della comunicazione umana, frutto della collaborazione con il Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti e altri partner. A seguire, il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli sarà ospite in un panel dedicato ai temi dell’inclusione e della disabilità, anche in vista del prossimo G7 del prossimo ottobre, che vedrà proprio in piazza san Francesco una delle sue sedi. Lo spettacolo dei ragazzi dell’Istituto Serafico di Assisi chiuderà i quattro giorni. Ma ci sarà una sorta di sequel il 17 e 22 settembre.

Disponibile in alcuni incontri traduzione nella Lingua dei segni

Tra le tante preziose novità di questa decima edizione, verrà data un’attenzione particolare al tema dell’accessibilità. Per alcuni degli incontri, infatti, sarà disponibile la traduzione nella Lingua dei segni italiana (Lis), il sottotitolaggio per non udenti e l’audiodescrizione per non vedenti grazie alla collaborazione di Rai Umbria e di Rai Pubblica Utilità. La traduzione Lis in occasione del concerto “Requiem universalis” del 14 settembre sarà invece possibile grazie alla collaborazione con Associazione Mozart Italia, Opera Morlacchi e Associazione Nazionale Giovani Innovatori.

Un momento dell'incontro con Baricco

Un momento dell’incontro con Baricco

Fra’ Giulio: dalla stimmate di Francesco a “CorporalMente”

Desideriamo, a partire da tante diverse prospettive – spiega ancora fra’ Giulio – celebrare, riflettere, condividere e fare esperienza insieme di ciò che noi siamo: interiorità e corpo, senza dualismi ma nell’ottica dell’integrazione e dell’unità. In fondo – prendendo a prestito il linguaggio dell’informatica – il nostro corpo è il front-end e l’interiorità personale il back office: solo insieme sono il sito web, così come solo in questa inscindibile unità e dignità di interiorità e corpo siamo persone”. Ecco l’intervista completa al direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento di Assisi.

Ascolta l’intervista a fra’ Giulio Cesareo (Sacro Convento Assisi)

Fra Giulio, com’è andata l’anteprima di questa decima edizione del Cortile di Francesco, con la lectio di Alessandro Baricco?

È stata proprio una bella esperienza, Alessandro era penso ispirato e commosso dall’esperienza di parlare davanti alla Basilica di San Francesco e ha toccato il tema dell’infinito partendo da Francesco. In fondo anche nella vita di Francesco si vede ciò che si vede in ognuno di noi: tutti cerchiamo di andare al di là dei propri limiti. Francesco lo ha fatto andando al di là della vita borghese con il suo papà, al di là del sogno della cavalleria, fino all’incontro con Cristo. Ma questo sogno ce l’abbiamo tutti, è un sogno che però a volte fa paura e nella celebre lirica sull’Infinito di Leopardi, Alessandro ci ha fatto vedere come in realtà sia possibile abitarla anche culturalmente, al di là del discorso di fede. Questo infinito che è l’al di là dei nostri limiti è davvero stato molto, molto suggestivo. In qualche modo ha fatto coincidere questo desiderio di infinito, di andare al di là dei nostri, limiti con le speranze di un’armonia, tra i desideri personali e quelli comunitari, tra il bene del singolo e il bene società, l’ambiente, l’umanità. Che in termini meno poetici oggi esprimiamo con lo sviluppo sostenibile che è tanto caro ai ragazzi di oggi. E’ un pò come la versione laica di questo desiderio di infinito di cui Francesco è stato già portatore.

“CorporalMente”: Perché avete scelto come tema, quest’anno, ad 800 anni dall’impressione delle stimmate a san Francesco?

“CorporalMente” vuole essere una declinazione culturale proprio delle stimmate, perché al di là del valore religioso, le stimmate testimoniano che siccome Francesco è bagnato dall’amore nella sua umanità, la sua carne, il suo corpo diventa trasparente e lascia intravedere all’esterno, quindi proprio sulla carne, sul corpo, quello che era successo nel cuore di Francesco. Quindi in qualche modo le stimmate sono una manifestazione, dell’unità di Francesco, che è una persona unita, integra. E questo ci ha convinti a sviluppare in questo Cortile di quest’anno il tema dell’unità della persona, in cui c’è un’interiorità che si manifesta nel corpo. Perché culturalmente siamo vittime di due grandi derive da un lato il corpo come una scatola, che deve essere molto bella, altrimenti non sei accettato. E dall’altro il corpo come qualcosa di inferiore, qualcosa che è secondario rispetto all’interiorità. Francesco e la fede cristiana ci dicono che non è così. Il corpo è proprio la manifestazione di ciò che io sono, è ed è una manifestazione essenziale perché senza il corpo io nessuno potrebbe fare esperienza di me, non vivrei le relazioni e le relazioni mi edificano. In questo senso allora “CorporalMente” è il tentativo di dire con uno slogan quello che noi siamo, corpo e mente. non sono le sinapsi sono tutto ciò che io sono, intelletto, volontà, i sogni, le paure, i fallimenti, l’amore, tutto. CorporalMente, per dire la persona.

Il rapporto col nostro corpo si lega anche alla vostra attenzione ai temi dell’inclusione e della disabilità, con il panel finale che ha visto l’intervento del ministro per le disabilità Alessandra Locatelli…

Proprio così, perché la persona che è questa unità di interiorità e corpo è un valore infinito. E questo è un contributo culturale che come credenti e come francescani non possiamo non voler dare. E questo emerge in modo particolare proprio quando c’è il rischio di scartare le persone, come dice Papa Francesco, perché il corpo non è all’altezza di alcuni standard. Invece riconosciamo che uno dei grandi valori della nostra cultura è quello di stare riscoprendo il valore di tutti attraverso la pratica dell’inclusione, perché ognuno è un dono per gli altri e certo ognuno deve essere messo come dire in condizione di poter esprimere il dono che è. In questo panel che richiamavi non vogliamo fare denunce, ma al contrario vogliamo celebrare il bene che pur tra mille contraddizioni nella nostra società stiamo vivendo, cioè che stiamo diventando sempre più sensibili al tema dell’inclusione. Quindi anche le persone di con disabilità che parleranno in questo panel ci aiuteranno a vedere come loro stanno scoprendo con meraviglia, che con fatica, ma con gioia, la società nel suo complesso sta facendo dei passi nel cammino dell’inclusione.

Quali altri appuntamenti ci sono da segnalare, visto che il 12 settembre il Cortile entra nel vivo con la sua 4 giorni tradizionale?

Vorrei sottolineare delle cose che uno non si aspetterebbe che i frati potrebbero promuovere qui. Innanzitutto il 12 settembre, giovedì sera, c’è uno spettacolo di danza contemporanea, la “Sagra della Primavera”, sul sagrato della Basilica Superiore, su musiche di Igor Stravinsky. Queste artiste e artisti della danza ci aiuteranno a contemplare come il corpo sia manifestazione della nostra interiorità attraverso la bellezza dell’arte. Sempre domani c’è Luca Sommi che in un panel ci parlerà della bellezza con una lectio dal titolo “Viaggio nelle bellezze”. E poi una cosa secondo me molto bella. Facciamo delle attività con le scuole, e venerdì mattina, con degli influencer, affronteremo proprio il tema della distinzione tra l’immagine che emerge nei social, e la persona-immagine può piacere o no, può attrarre un uomo per sedurre o no, ma la persona è sempre un valore assoluto che va sempre tutelato, rispettato, accolto. Quindi proveremo con i ragazzi a educarci tutti a questa grande distinzione che ci fa bene e che fa bene alla nostra società, perché altrimenti rischio è quello dell’idolatria dell’immagine o del disprezzo della persona. Questa non è cultura, queste sono derive che ci fanno male. E infine penso che sia molto bello, sempre nell’ottica dell’inclusione, lo spettacolo finale dei ragazzi del Serafico, un istituto di cura per ragazzi con gravi disabilità. E in questo spettacolo loro sono gli attori. Fanno uno spettacolo che inizia sempre qui, sulla piazza superiore e sarà molto bello, perché sarà inclusione, bellezza e creatività.

Quattro giorni che chiudete con la firma dell’AI Assisi Act, manifesto sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo della comunicazione umana. Di cosa si tratta?

Insieme all’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria abbiamo cercato di attivare un processo, ispirandoci alle indicazioni che Papa Francesco ha dato in Evangelii gaudium, che è più importante attivare processi che occupare spazi. Un processo di riflessione etica sulla sull’intelligenza artificiale nel campo della comunicazione e quindi abbiamo coinvolto tanti partner e in qualche modo ci sembra di essere arrivati a un primo step, che è quello di elaborare una carta deontologica nel campo della comunicazione per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, che vorremmo firmare insieme a tutti quelli che si riconosceranno in esso. E’ un’opera comune in cui ci sono esperti di comunicazione, di diritto, di impresa insomma abbiamo coinvolto tante persone, filosofi e tecnici. Ci sarà soprattutto padre Paolo Benanti che è uno dei consiglieri di Papa Francesco nel campo dell’intelligenza artificiale. Perché l’intelligenza artificiale è qualcosa che ci accompagnerà e non è né una maledizione né una semplice benedizione. L’intelligenza artificiale è un mezzo e come tutti gli utensili della vita umana, chiede una consapevolezza delle persone, un’intelligenza, un impegno anche etico. E’ proprio una dichiarazione di intenti dal punto di vista etico, sull’atteggiamento da assumere nei confronti di questo mezzo che si sta sviluppando. Non abbiamo la pretesa di dire un punto finale sul rapporto tra comunicazione e intelligenza artificiale, ma è un primo step, perché l’intelligenza artificiale continuerà ad accompagnarci nel suo sviluppo nei prossimi anni e decenni.



Dal sito Vatican News

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