Un fascicolo di inchiesta per presunti abusi sessuali su minori, aperto da poco dalla Procura di Monza, e un processo canonico voluto dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, aperto nel febbraio 2024 e che sarebbe in dirittura d’arrivo.
Sono questi i due procedimenti a carico di don Samuele Marelli, classe 1976, ordinato sacerdote nel 2002, direttore della Fondazione Oratori Milanesi (FOM) dal 2008 al settembre del 2017 e fino al maggio dello scorso anno vicario della Comunità pastorale “San Giovanni Paolo II” di Seregno nonché responsabile della pastorale giovanile della stessa cittadina della provincia di Monza-Brianza che comprende sei parrocchie.
La notizia è stata anticipata giovedì dal Corriere della Sera mentre il procuratore di Monza, Claudio Gittardi, ha confermato all’ANSA l’apertura del fascicolo d’inchiesta sul quale vige il massimo riserbo anche per tutelare le vittime.
La delicata indagine, fino ad ora tenuta nel massimo riserbo, è partita dalla segnalazione delle famiglie di alcuni giovani che frequentavano l’oratorio di Seregno. Avrebbero riferito di comportamenti inappropriati e molestie subite da parte del religioso. I primi fatti risalirebbero al 2018 mentre i racconti hanno fatto partire un esposto da parte degli stessi educatori del centro.
A informare sulle tappe della vicenda, per quanto attiene il processo canonico, è stata la stessa diocesi di Milano con una nota firmata dal responsabile della comunicazione Stefano Femminis: «Durante le festività natalizie del dicembre 2023 sono giunte formalmente all’Ordinario diocesano alcune segnalazioni di comportamenti non appropriati da parte di don Marelli – in quel momento Vicario della Comunità pastorale “San Giovanni Paolo II”, a Seregno (MB) -, rispetto al proprio ministero di sacerdote e al proprio ruolo di educatore. Subito, a titolo prudenziale, si è ritenuto di chiedergli di allontanarsi da Seregno e di sospendere qualunque attività pastorale, per procedere poi a una verifica di queste segnalazioni, per quanto compete all’autorità ecclesiastica, secondo le normative canoniche», scrive la diocesi, «in quella situazione e per quelle che erano le informazioni allora disponibili, si è valutato non opportuno comunicare pubblicamente le motivazioni dell’allontanamento di don Marelli, soprattutto a tutela delle persone eventualmente coinvolte e delle loro famiglie, e del diritto alla buona fama».
Dal mese di febbraio 2024, continua la nota, «è stata avviata la cosiddetta “indagine previa”, ovvero quella fase prevista dalla normativa canonica finalizzata a verificare la probabilità effettiva circa la commissione di un delitto canonico, i cui atti sono stati inviati al Dicastero per la Dottrina della Fede. Nel mese di giugno 2024, secondo le indicazioni ricevute dalla Santa Sede, il Tribunale ecclesiastico regionale lombardo ha avviato il processo canonico in primo grado di giudizio, la cui conclusione è prevista nelle prossime settimane. A coloro che hanno segnalato i suddetti fatti all’Ordinario diocesano è stato ricordato che era loro garantita la possibilità di presentare denuncia anche in sede statale».
La nota della diocesi fa sapere anche che «le energie di sacerdoti, laici e laiche della comunità di Seregno sono da mesi indirizzate ai ragazzi, ai giovani e alle loro famiglie, che stanno affrontando un tempo di analisi dell’accaduto, insieme a qualificate professioniste, che li sostengono e li affiancano, ascoltando e accogliendo le loro sofferenze, preoccupazioni e interrogativi» e aggiunge che «nelle scorse settimane il Consiglio pastorale è stato informato sulla vicenda. La parrocchia, l’Arcivescovo con i suoi collaboratori e l’intera comunità diocesana sono vicini alle persone coinvolte».
Da quando è stato sospeso da tutti gli incarichi pastorali, l’11 maggio 2024, don Marelli si trova in una struttura della diocesi.