Di Paolo Rappellino
Romano Prodi ha dedicato la vita alla politica e al servizio del Paese: economista, ministro, dirigente dell’Iri, federatore del centrosinistra nell’Ulivo, due volte premier. Da presidente del Consiglio ha portato l’Italia in Europa e poi, da presidente della Commissione europea, ha guidato il debutto dell’euro, l’allargamento a Est e la tribolata stesura della Costituzione d’Europa. Oggi, a 85 anni, senza più incarichi pubblici né tessere di partito in tasca ma con una rete straordinaria di contatti in tutto il mondo, continua a osservare con interesse e acume ciò che avviene in Italia e all’estero.
Professore, è appena uscito un suo libro che s’intitola Il dovere della speranza. Perché questo titolo?
«Perché le cose vanno male. Non ho mai visto in vita mia un periodo così duro. Ci sono tante guerre in corso, abbiamo le tensioni fra Cina e Stati Uniti e c’è l’Europa che non riesce a trovare un’anima. Quindi dobbiamo reagire, abbiamo bisogno – soprattutto per i giovani – di sperare nel futuro. Ma la speranza non è un’attitudine passiva, la speranza la dobbiamo costruire avendo una visione e decidendo dove vogliamo andare per provare a salvare le acquisizioni che hanno reso l’Europa la terra dei diritti e delle libertà solidali e per costruire un domani di pace».
Lei è credente anche se non lo ha mai sbandierato. Quanto ha contato la fede nelle scelte della sua vita, nel suo percorso pubblico?
«Difficile dire se ha contato, le posso dire che per me è stata importante. La fede è qualcosa che ti viene dato e che tu devi assecondare. Fede, per me, vuol dire sperare in qualcosa che viene dopo».
Lei sta vivendo il lutto per la morte di sua moglie, Flavia. La fede le è di conforto nell’affrontare la mancanza? Pensa di rivederla un giorno?
«Oh, nell’affrontare la mancanza sì. Anche se il dolore del distacco resta. Che ci si riveda lo spero. Io credo nella vita eterna, ma non so come sarà… perché è un mistero la morte ed è un mistero la vita eterna».
Continua….
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• Questa con Romano Prodi fa parte di Viandanti della speranza, una serie di interviste con personalità del mondo ecclesiale, della cultura, dell’impegno sociale, in preparazione al Giubileo 2025. Si tratta di un progetto multimediale che, oltre al servizio su Credere, comprende anche la versione televisiva di questa intervista che sarà trasmessa su Telenova (Canale 18 del digitale terrestre in Lombardia e Piemonte orientale) lunedì 16 dicembre alle 18.00 e mercoledì 18 dicembre alle 11.00. Il video di tutte le interviste (tra gli altri, con Gemma Calabresi, don Luigi Verdi, padre Antonio Spadaro e suor Veronica Donatello) è disponibile anche su App e sito di Telenova (www.telenova.it).