Oggi l’ultima Congregazione generale con 26 interventi dei porporati che hanno elencato missione e caratteristiche del futuro Pontefice e i temi prioritari per la Chiesa. In Aula del Sinodo l’annullamento dell’anello piscatorio e del sigillo di piombo. Domani la Messa “pro eligendo Pontifice” e la processione verso la Sistina con la prima votazione e la prima fumata serale. Il portavoce Bruni chiarisce la situazione del cardinale kenyota Njue
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Notte prima del Conclave, ultima Congregazione generale. A poco più di ventiquattr’ore dall’Extra Omnes che vedrà i battenti della Sistina chiudersi a chiave, i cardinali – 173 in totale, 130 elettori – si sono riuniti questa mattina per la dodicesima volta in Aula del Sinodo e hanno completato il giro di interventi, la maggior parte dei quali volti a tracciare l’identikit del Papa che dal pomeriggio di domani andranno ad eleggere.
Un Papa che possa essere “Pontefice, cioè costruttore di ponti, e pastore, maestro di umanità e volto di una Chiesa samaritana”; un Papa che “in tempi di guerra, violenza e profonda polarizzazione”, sia segno di “misericordia, sinodalità e speranza”. Queste le caratteristiche che i porporati hanno indicato nei loro 26 interventi, di circa 5 minuti ciascuno, in cui hanno elencato, tra le altre cose, missioni e priorità per la Chiesa e il mondo di oggi. Ad illustrarli Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nel briefing di oggi, affollato ancor più che nei giorni scorsi.
Le riforme di Papa Francesco
Si è parlato delle “riforme” avviate da Papa Francesco, che hanno bisogno di essere portate avanti: la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia, la sinodalità, l’impegno per la pace e la cura del creato (queste ultime con una menzione delle encicliche Fratelli tutti e Laudato si’). La responsabilità della Chiesa in questi ambiti è sentita in modo profondo e condiviso. Un tema centrale della riflessione è stato quello della comunione, indicata come vocazione essenziale per il nuovo Pontefice. Si è delineato il profilo di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana, vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità. In tempi segnati da guerre, violenze e forti polarizzazioni, si avverte con forza il bisogno di una guida spirituale che offra misericordia, sinodalità e speranza.
I temi nella Congregazione generale
Alcuni interventi hanno affrontato questioni di natura canonica, riflettendo sul potere del Papa. È stato poi discusso anche il tema delle divisioni all’interno della Chiesa e della società e del “modo di essere cardinali nella Chiesa” o la “vicinanza ai poveri”, ricordando la Giornata mondiale loro dedicata istituita da Papa Francesco, simbolicamente “vicino” alla festa di Cristo Re. Ancora, tra i temi: la necessità di rendere più significative le riunioni del Collegio cardinalizio in occasione dei Concistori, poi l’iniziazione cristiana e la formazione “come atti missionari”; la testimonianza dei martiri della fede in terre di conflitto e dove vigono limiti alla libertà religiosa; la tematica di una comune data della Pasqua, in quest’anno in cui ricorre il 1700.mo anniversario del Concilio di Nicea, e, quindi, il dialogo ecumenico. In Congregazione si è data poi lettura della Dichiarazione in cui i cardinali lanciano un appello alle parti coinvolte nei conflitti per un permanente “cessate il fuoco” e l’urgenza dei negoziati. Una Dichiarazione nata su proposta di uno dei porporati presenti e accolta dai confratelli, poi redatta dalla segreteria e approvata dalla Congregazione.
Annullato l’Anello del Pescatore
I cardinali hanno poi annullato l’anello piscatorio di Papa Francesco, in argento dorato, che riportava l’incisione di San Pietro con le chiavi in mano, e il sigillo di piombo, tra le insegne papali che il Pontefice neo eletto riceve durante la Messa di inizio pontificato. L’annullamento si è svolto questa mattina in Aula del Sinodo alla presenza del camerlengo Farell e del collegio dei cardinali.
Il programma
Durante il briefing è stato illustrato nel dettaglio anche il programma delle giornate di domani, mercoledì 7, e dopodomani, giovedì 8 maggio. La mattina, alle 10, la Messa “pro eligendo Pontifice” presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re; nel pomeriggio, alle 16.30, la processione dei porporati in base all’ordine di appartenenza (prima i cardinali diaconi, poi i cardinali presbiteri, infine i cardinali vescovi), tutti in abito corale che procedono con il canto del Veni, creator Spiritus verso la Cappella michelangiolesca. Lì il giuramento, la meditazione di padre Raniero Cantalamessa, predicatore emerito della Casa Pontificia, la prima votazione e la prima fumata serale.
Giovedì mattina i cardinali elettori si ritroveranno prima delle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9.15 in Sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle votazioni. Pranzo intorno alle 12.30 a Santa Marta, alle 15.45 la partenza verso il Palazzo Apostolico, quindi alle 16.30 il ritiro in Sistina con altre votazioni e al termine (intorno alle 19.30) i Vespri. Preghiere e testi saranno tutti in latino, ha sottolineato Bruni. Che, ancora una volta, ha spiegato che due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, intorno alle 12; una la sera, verso le 19. Alla fine, cioè, della seconda votazione mattutina o serale. Naturalmente se il nuovo Papa verrà eletto alla prima votazione (mattutina o serale), la fumata bianca sarà anticipata.