Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Yemen, attacchi statunitensi dopo il missile lanciato dagli Houthi su Tel Aviv

Dopo il missile sparato dai ribelli dello Yemen, che ieri ha colpito l’area del Terminal 3 dell’aeroporto di Tel Aviv causando sei feriti lievi, gli Houti denunciano raid aerei statunitensi contro la capitale Sana’a e minacciano altri lanci contro Israele. L’Iran ha intanto presentato un nuovo missile balistico a combustibile solido con una gittata di 1.200 chilometri

Francesco De Remigis – Città del Vaticano

Lo Yemen è una nazione “indipendente” che prende le proprie decisioni in autonomia. Così, tramite le parole del ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh, Teheran ha respinto le accuse degli Stati Uniti, che vedono la mano dell’Iran dietro al missile balistico lanciato ieri dai ribelli Houti dello Yemen contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. “Le forze yemenite invitano tutte le compagnie aeree internazionali a cancellare i voli verso gli aeroporti nemici, al fine di garantire la sicurezza dei loro aerei e dei passeggeri”, si legge in una dichiarazione degli Houthi.

La contraerea israeliana non ha visto arrivare il missile

L’azione yemenita contro Israele, che ha provocato sei feriti lievi e una provvisoria chiusura del Terminal 3, ha innescato nella notte la risposta militare da parte di Washington: i ribelli denunciano decine di attacchi americani e minacciano nuovi lanci di testate contro Israele, il cui scudo ieri non si è rivelato pienamente efficace. Secondo l’esercito Idf, la contraerea non avrebbe visto arrivare il missile. “Questo è il primo che non abbiamo individuato dalla ripresa dei combattimenti”, ha ammesso una fonte della sicurezza all’emittente Channel 12. Ma è sempre più chiaro che nei ripetuti scambi di accuse, tra Israele e Yemen, Washington guardi alla crisi tra i due Paesi come a un tassello di una crisi regionale più ampia.

Colpiti siti militari a sud della capitale Sana’a

Secondo l’emittente saudita “Al Arabiya”, i 29 raid aerei statunitensi nella notte tra domenica e lunedì hanno stato preso di mira il porto di Ras Eissa, sull’isola di Kamran, nell’area di As Salif, nel governatorato di Hodeidah; poi alcuni siti a sud della capitale Sana’a, tra cui un deposito di munizioni nel campo di Al Sawad. Le Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno invece espresso il loro plauso per l’attacco degli Houthi sull’aeroporto di Tel Aviv. “Gloria allo Yemen, come alla Palestina, che continua a sfidare le forze più brutali dell’oppressione e rifiuta di sottomettersi o di essere sconfitto nonostante l’aggressione cui è sottoposto”, ha detto Abu Obeida in una dichiarazione rilasciata dall’organizzazione su Telegram.

Si cerca una nuova data per i colloqui sul nucleare

Sullo sfondo degli attacchi yemeniti resta il complicato rapporto tra Washington e Teheran. L’Iran “risponderà con forza se attaccato da Israele o dagli Stati Uniti”, ha dichiarato il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh, spiegando che Teheran “prenderà di mira le basi e le forze armate ovunque e ogni qualvolta lo riterrà necessario”. Lo ha detto alla tv di Stato mentre venivano diffuse le immagini di un nuovo missile balistico a combustibile solida con una gittata di 1.200 chilometri. Ma, silenziosamente,  la diplomazia dei due Paesi prova a tornare a parlarsi con la mediazione dell’Oman: sul dossier nucleare, saltato il nuovo incontro di sabato scorso, si cerca una nuova data per i colloqui tra le parti.



Dal sito Vatican News

Visualizzazioni: 0
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy