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Gerusalemme in fiamme. La richiesta di aiuto delle comunità cattoliche


Gli incendi in Israele hanno duramente colpito i trappisti di Latrun e la Comunità delle Beatitudini di Emmaus-Nicopoli. Sebbene gli edifici religiosi siano stati risparmiati, alcuni monaci e gli abitanti locali hanno perso le loro case, così come le fattorie del monastero sono completamente bruciate

Karol Darmoros – Città del Vaticano

“Abbiamo perso tutti gli edifici annessi, l’alloggio del nostro superiore principale e il padiglione della coppia ortodossa che svolgeva un lavoro ecumenico da molti anni. Il padiglione è bruciato in mezz’ ora, per fortuna il laboratorio delle icone è stato risparmiato”, è la drammatica realtà degli incendi che stanno devastando Gerusalemme come raccontata da suor Eliana Kuryło ai media vaticani. Gli incendi divampati nei giorni scorsi e alimentati dalle alte temperature e dai forti venti, hanno fatto sì che le fiamme si diffondessero immediatamente. I vigili del fuoco hanno dovuto evacuare i residenti e le comunità religiose del luogo, tra cui i fratelli trappisti rifugiatisi ad Abu Ghosh, presso i benedettini e le suore di San Giuseppe.


Gli effetti degli incendi in Terra Santa

Particolarmente colpita è stata la Comunità delle Beatitudini di Emmaus-Nicopoli. Diversi monaci, dopo aver aiutato i vigili del fuoco a contenere il rogo, hanno poi fatto rientro al loro monastero.

 “Siamo state molto fortunate – spiega suor Sr. Eliana Kuryło CB – perché adiacente al terrazzo avvolto dalle fiamme c’è una biblioteca. Se il fuoco fosse penetrato lì, saremmo morte tutte”. La minaccia non sembra però ancora finita e i vigili del fuoco stanno ancora lottando contro le fiamme.

Rovine, preghiera e speranza

Oggi, nella chiesa di Latrun, è stata celebrata una messa di ringraziamento per la salvezza del monastero e del santuario di Nicopoli. E sebbene una parte significativa degli annessi del monastero sia stata bruciata, i fratelli trappisti assicurarono che, con il sostegno degli amici, scriveranno una nuova pagina della storia di questo luogo santo. “L’incendio ha bruciato circa 24 ettari di terreno. In questa zona ci sono due monasteri appartenenti alla Chiesa cattolica in Terra Santa: il monastero trappista di Latrun e la Comunità delle Beatitudini di Emmaus-Nicopoli. I vigili del fuoco sono arrivati subito, hanno fatto un ottimo lavoro, hanno aiutato a spegnere l’incendio, ma temiamo che possa tornare, fa caldo e soffia un forte vento” riferisce il vescovo William Shomali. Il vicario generale del Patriarcato Latino di Gerusalemme, insieme ai vescovi Marcuzzo e Ilario, ha visitato le aree danneggiate. “Ringraziamo il Signore che queste due comunità siano ora al sicuro, siamo venuti qui con i vescovi del Patriarcato Latino per conoscere le necessità. Ci sono perdite ma, grazie a Dio, le persone si sono salvate”, ha aggiunto il vescovo Shomali.

Gli effetti degli incendi in Terra Santa

Gli effetti degli incendi in Terra Santa

Gratitudine e richiesta di aiuto

Anche le monache di Emmaus-Nicopoli non dimenticano la solidarietà vissuta, nonostante il dramma. “Siamo state contattate da un rabbino del kibbutz riformato di Gezer, che dista 7 chilometri. Ha detto che se fosse stato necessario, avremmo potuto stare da loro. Ci siamo recate là e vi abbiamo pernottato”, ha affermato con gratitudine Sr. Eliana che ora, però, fa appello ai fedeli affinché preghino e sostengano la ricostruzione dell’area monastica distrutta. “Se qualcuno desidera sostenerci finanziariamente, può trovare informazioni sul sito web Emmaus-Nikopolis. Non abbiamo elettricità, è tutto bruciato,e  l’acqua è appena tornata”.

Emmaus-Nicopoli è un luogo sacro curato dalla Comunità delle Benedizioni dal 1993. È una comunità cattolica, carismatica, fondata in Francia nel 1973. Si compone di laici, sacerdoti, famiglie, suore e fratelli religiosi.

Gli effetti degli incendi in Terra Santa

Gli effetti degli incendi in Terra Santa

 

 



Dal sito Vatican News

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